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I cantieri della metro C e la sicurezza

Il progetto della metro C è diventato un incubo per la città di Roma. Doveva essere un grande progetto di rilancio della città, del trasporto pubblico e della rivalutazione di moltissimi quartieri della città che con l’arrivo della terza linea della metropolitana avrebbero ottenuto non solo un servizio fondamentale per la popolazione residente ma anche un apprezzamento notevole delle case. Infatti i prezzi delle case in questa metropoli oscillano anche grazie alla presenza o meno dei mezzi pubblici su rotaia come la metropolitana.

Invece, come spesso accade in Italia, e Roma ne è la degna capitale, il progetto della metro C è diventato ben presto un teatro degli orrori, anche e soprattutto riguardo alla sicurezza nei cantieri.

Le condizioni di lavoro alle quali sono stati costretti gli operai, hanno generato un’indagine avvalorata da inchieste e video per dimostrare la situazione ai limiti della decenza umana.

Operai prelevati direttamente dalla Romania, atterrati a Fiumicino e costretti a orari di lavoro notturni per coprire la presenza di operai non specializzati e non autorizzati all’interno dei cantieri. Oltre al fatto che di notte, i controlli non sono così frequenti, se non del tutto assenti.

Così, i grandi, costosi e scomodi cantieri della metro C, non solo hanno messo in ginocchio la vivibilità, già resa molto complessa dall’enormità della metropoli, ma hanno portato alla luce uno scempio di illegalità legata alla sicurezza sul lavoro.

La denuncia di questa situazione indecente arriva dalla Fillea Ggil, che hanno aperto un vero e proprio dossier non solo sulle condizioni di sicurezza nei cantieri ma anche sul lavoro nero. Infatti dal dossier emerge come nei cantieri della metro C sono stati visti operai cinesi con il badge per lavorare, ma privi di ogni tipo di formazione per poter operare all’interno di un cantiere di questo tipo.

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