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I mosaici di Ravenna , tra inferno e paradiso, in mostra permanente

La Romagna apre all’arte in tutte le sue forme, tante le città coinvolte a partire dalla più “vacanziera” Rimini che ha visto un incremento notevole di richieste soggiorni in hotel 4 stelle Rimini proprio grazie all’all’estimento di una mostra pittorica a carattere ed interesse internazionale: da Vermeer a Kandinsky a Castel Sigismondo di Rimini.
Ma la stessa sorte fortunata che vede mostre organizzate in città, tocca Forlì, San Marino e Ravenna con l’apertura a nuovi mosaici nel complesso di San Nicolò, tutto questo a benefiocio dell’arte, del turismo con numeri chiari che vedono aumentare le prenotazioni soprattutto nei week end in tanti hotel Romagna.
A ravenna nasce nel nome di Dante la seconda parte dell’allestimento di “T’amo”, ovvero una mostra permanente che dal 23 febbraio 2012 sarà arricchita da nuove opere musive realizzate da grandi artisti del Novecento italiano, e queste ventuno opere sono state denominate “Mosaici tra Inferno e Paradiso”.
Soddisfazione espressa dal presidente di RavennAntica la signora Elsa Signorino che ha visto concretizzare le sue promesse di dare alla cittadella del Mosaico di Ravenna più lustro, arricchimento e novità.
E’ un esposizione permanente che propone ai visitatori ventuno pannelli di grande pregio e alcuni anche di grandi forme, opere realizzate su cartone da artisti come Gentilini, Cantatore, Ruffini, Morigi, Saetti, Sassu, Mattioli e Purificatore ed eseguiti a mosaico da artigiani ravennati.
I mosaici a soggetto dantesco hanno una storia lunga e avventurosa, al punto che, nel corso degli anni se ne era quasi persa traccia.
Animatore dell’iniziativa del 1965, volta a raccordare il mosaico all’identità contemporanea di Ravenna, fu Giuseppe Bovini, maestro di studi e di antichità ravennate e bizantine.
A Firenze Dante lasciò il mondo mosaico e lo ritrovò a Ravenna, oggi nel chiostro di San Niccolò trovano accoglienza mosaici raffiguranti pezzi della Divina Commedia.

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