Sono stati giorni di intenso lavoro all’Advanced Vehicle Science Centre Bhai Tech, il nuovo polo tecnologico sorto a Mestrino (nei pressi di Padova) da un’idea dell’imprenditore Ferdinando Bada, che ha aperto le sue porte ad una tre giorni dedicata alle giovani promesse del Motor Sport Internazionale
Sette giovani piloti, provenienti dai principali campionati nazionali ed internazioni – Formula ACI CSAI Abarth, Formula 3, GP3 e GT – hanno avuto l’opportunità di testare l’avanzatissimo simulatore di guida a movimento integrale, sperimentando un percorso di preparazione fisica e mentale grazie ad una palestra attrezzata con i macchinari di ultima generazione e specialisti del settore, supportati dallo staff del Driver Program Center di Forlì.
Il centro è nato con l’obiettivo di accompagnare la crescita professionale di piloti e team contribuendo tecnologicamente alla messa a punto delle vetture sportive, come dichiara il direttore tecnico Roberto Costa dalle colonne di Autosprint “Un team che collabora con noi, ci fornisce le informazioni su gomme, assetti, carichi aerodinamici. Questi dati vengono inseriti nel sistema e una volta fissato un set-up di base iniziamo le simulazioni” Il punto focale dell’offerta di Bhai Tech è dettato proprio dal nuovo simulatore di guida 6-DOF, completamente circondato da cinque proiettori fuori bordo, uno schermo curvo del diametro di 210° e di 8m con immagini retro visive. “Molti team di F1 arrivano ad avere cento uomini coinvolti in quest’area” conclude Costa “noi invece riusciamo ad offrire questa tecnologia coinvolgendo solo poche persone, così i costi diventano alla portata dei team”
A calarsi nell’abitacolo Bhai Tech sono così stati chiamati il pilota GT Nicola De Marco insieme ai giovanissimi driver provenienti dalla F. Abarth, Juan Branger e al campione rookie Santiago Urrutia che ha così commentato la sua prima esperienza al volante di un simulatore “E’ stata sicuramente una bellissima esperienza. Ho avuto la possibilità di compiere una ventina di giri sulla pista di Monza al volante di una GP2. E’ stato tutto nuovo per me, tranne la pista. Il simulatore è assolutamente realistico ed un bellissimo strumento. Credo che possa essere un valido sostituto ai test in pista” racconta il prossimo pilota dell’Open F3. Della stessa idea anche Alessandro Cicognani, 21 anni che nella scorsa stagione ha preso il via nella Carrera Cup “Ho trovato una struttura pazzesca con un simulatore professionale e molto realistico. Sono in grado di riproporre perfettamente la realtà. Quando sono sceso ero stanco come se avessi girato con la macchina in pista. Braccia e gambe sono sollecitate allo stesso modo, anche se richiede una maggiore concentrazione. Penso che sia lo strumento ideale per chi corre nei campionati di GP2 e WSR 3.5 dove si ha poco tempo per girare in pista e i test privati costano molto” conclude entusiasta il driver ravennate.
Gli fanno eco anche il campione in carica dell’Open F3, Niccolò Schirò e David Fumanelli, portacolori Trident in GP3 “Credo che possa essere un buon sostituito del test in pista. Per la prima volta ho guidato una Gp2 e mi sono trovato molto bene, anche se ho sofferto un po’ di mal di testa e per questo non sono riuscito a girare tantissimo” commenta Schirò “Sono rimasto stupito dalla struttura, all’avanguardia e modernissima. Attrezzata sotto ogni punto di vista. Sembra quella di un team di F1. Hanno un simulatore molto sviluppato e migliore anche dal punto di vista dei materiali. Considerando che sono all’inizio, la base di partenza è ottima. Anche io ho girato con la GP2, ma sulla pista di Barcellona” analizza Fumanelli “Non avevo mai provato questo tipo di vettura, ma sono rimasto impressionato dalla frenata. Credo che possa essere molto utile a preparare un week end di gara di GP3 o GP2 dove i tempi per girare sono molto ristretti. Ci si può esercitare per trovare i giusti punti di riferimenti per le staccate, ad esempio, oltre che lavorare sul set-up”
Grande entusiasmo anche da parte di Nicolò Granzotto, prossimo portacolori dell’Antonelli Motorsport nella Carrera Cup “La struttura è pazzesca, composta da un team di veri professionisti dove nulla viene lasciato al caso. Il simulatore è incredibile e ripropone perfettamente la realtà. Dopo alcuni passaggi, diventa tutto automatico come se fossi veramente in macchina. E’ uno strumento fondamentale e da provare in quanto ti permette di lavorare sia sul bilanciamento della vettura, sia nel trovare i punti di riferimento in pista. Oltre al supporto degli ingegneri puoi analizzare anche la telemetria. I miei complimenti” conclude Nicolò “vanno anche allo staff del Driver Program Center che ci hanno seguiti prima e dopo la sessione con esercizi fisici e mentali”
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