Un polimero è una grande molecola costituita da diverse unità molecolari, identiche o simili, dette monomeri e tenute insieme da legami covalenti.
Le polimerizzazioni impongono sempre l’impiego di una fonte energetica, assicurata dall’ATP, e si verificano con perdita d’acqua.
La ragione per cui la parola è correntemente associata a sostanze artificiali consiste nel fatto che i polimeri sono la base della chimica della vita (il DNA, le proteine, la cellulosa) ma hanno anche una parte fondamentale nel progresso della tecnologia.
Al fianco dei cosiddetti polimeri naturali (come gli amidi, il DNA ecc.) esistono infatti polimeri sintetici: polipropilene, poliesteri e così via.
Troviamo inoltre polimeri conduttori preziosi nella creazione dei microchips), polimeri rigidissimi o superflessibili (utilizzati nell’industria aerospaziale e in quella automobilistica), polimeri elastici, polimeri resistenti alla fiamma, al calore e agli agenti chimici.
L’alto peso molecolare che i polimeri sono in grado di raggiungere conferisce loro proprietà meccaniche e tecniche decisamente superiori a quelle dei materiali non polimerici.
In alcuni casi la cristallinità dei polimeri permette loro di competere con i materiali metallici in determinati ambiti assai importanti: il Kevlar, ad esempio, ha resistenza alla trazione maggiore rispetto all’acciaio
. La prima applicazione di massa dei polimeri conduttori, tuttavia, è stata effettuata nella fabbricazione delle batterie ricaricabili, anche per telefonini. All’essenziale caratteristica di un’ottima conducibilità, infatti, affiancano facilità di sagomazione, resistenza meccanica ed elevata ciclabilità. Ecco perché Seiko e Basf, aziende di grande spessore, non hanno esitato a munirsi di questi materiali.
Altro settore di grandi potenzialità in chiave futura è indubbiamento quello relativo alla creazione di circuiti elettronici: i polimeri conduttori possono avere resistenza minore a quella dei metalli, di conseguenza scaldare meno, e soprattutto sono più facilmente sagomabili e filmabili, quindi possono essere causa di un’ulteriore spinta verso la miniaturizzazione dei dispositivi elettronici.
Abbiamo finora trascurato l’importanza dei polimeri conduttori nella preparazione di celle fotovoltaiche e altri dispositivi elettronici come LEDs, diodi e transistors, biosensori, catalizzatori, tessuti conduttori e sensori di gas.
Ricerche biomediche avanzate, per finire, potrebbero addirittura portare a un’utilizzazione dei polimeri per migliorare le connessioni nervose.
http://www.arcoplextrading.it/
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