La fibromialgia è una malattia non molto conosciuta, a volte difficile da individuare, ma che presenta sintomi specifici, e per la cura della quale si compiono continui studi.
La fibromialgia, chiamata anche sindrome fibromialgica o sindrome di Atlante, è una malattia subdola, in quanto non facilmente diagnosticabile, che può essere curata sottoponendosi sia a terapie farmacologiche che naturali, sfruttando per esempio i benefici acque termali.
Il termine fibromialgia venne coniato nel 1976, e deriva dalla combinazione dei termini greci “myo” (muscolo) e “algos” (dolore). Il prefisso “fibro” indica invece i tessuti fibrosi, come i tendini e i legamenti. Si tratta di una patologia che provoca un tipo di dolore muscolare cronico diffuso associato a rigidità, e anche se il termine fibromialgia risale a pochi decenni fa, la malattia era già conosciuta fin dall’Ottocento, anche se veniva chiamata in modo diverso (Fibrosite). La fibromialgia potrebbe essere definita come una malattia reumatica che colpisce i muscoli. In particolare, tale patologia causa un aumento di tensione muscolare che colpisce tutti i muscoli del corpo.
La fibromialgia non è facilmente diagnosticabile, poiché non causa alterazioni degli esami di laboratorio e non è nemmeno riscontrabile tramite radiografie. A tutto ciò si aggiunge anche il fatto che le persone affette da tali patologie non sembrano veramente ammalate, e spesso non vengono credute dai familiari o dal medico. Anche per questo motivo, pur essendo conosciuta fin dall’Ottocento, la fibromialgia è stata definita solo in tempi relativamente recenti, e si stanno ancora studiando le cure più adatte (contro la fibromialgia terapia farmacologica e trattamenti naturali sono ugualmente validi). Come detto, si parla di fibromialgia solo dal 1976, mentre i criteri diagnostici sono stati messi a punto solo nel 1990, e al 1994 risale la cosiddetta “Dichiarazione di Copenhagen”, con la quale la diagnosi della fibromialgia è stata accettata a livello internazionale. Le principali tecniche usate per riconoscere la malattia sono l’anamnesi e la palpazione di 18 punti, detti “tender points”: in un paziente affetto da fibromialgia almeno 11 di questi punti dovrebbero risultare dolorosi.
Ma quali sono i sintomi principali di questa malattia? Tra i disturbi più frequenti accusati da quanti soffrono di fibromialgia, c’è dolore muscolare, che può essere sia esteso che localizzato (soprattutto al collo, alle spalle, alla schiena e alle gambe), causato dalla tensione muscolare cui porta tale malattia. Un’altra conseguenza della tensione muscolare è una certa rigidità, che a sua volta limita i movimenti e può dare una sensazione di gonfiore alle articolazioni. Soffrire di un’eccessiva tensione muscolare significa che i muscoli sono in continua attività, e questo provoca nel paziente affetto da fibromialgia stanchezza e affaticamento anche dopo aver compiuto piccoli sforzi. Un altro sintomo che si può accusare è la sensazione, al risveglio, di non aver riposato adeguatamente.
Come detto, per curare la fibromialgia si può ricorrere sia a terapie naturali che di tipo farmacologico. Per quanto riguarda le terapie naturali, si ricorre in genere a stretching, aerobica o altri tipi di esercizio fisico. Per recuperare il sonno perduto sono altresì importanti massaggi e permanenze in ambienti caldi, mentre per curare altri sintomi della fibromialgia possono essere molto utili la fisioterapia e l’applicazione di creme o oli che sviluppano un’azione antinfiammatoria. In questo senso può essere molto utile anche approfittare delle offerte terme Abano o in qualche altra città termale. Per quanto riguarda la terapia farmacologica, non esiste una cura adottata universalmente, ma si sono dimostrati particolarmente efficaci alcuni farmaci, quali alcuni tipi di antidepressivi, i FANS (antinfiammatori non steroidi), i miorilassanti e gli integratori di calcio, magnesio, vitamine ed oligominerali.
Articolo a cura di Francesca Tessarollo
Prima Posizione Srl – statistiche sito
No Comments Found