La Dott.ssa Joanna Moncrieff è senior lecturer in psichiatria presso il London
University College ed autrice di «The Myth Of The Chemical Cure» [Il mito
delle cure chimiche].
«Esercito nel campo della psichiatria da oltre 20 anni, e per la mia
esperienza gli antidepressivi non fanno nulla di buono. Non li assumerei in
nessuna circostanza, nemmeno se fossi a rischio di suicidio.
Tutti gli studi mostrano che – nel migliore dei casi – gli antidepressivi ti
fanno sentire un po’ meglio di quanto non farebbe un placebo, il che non
significa che curino la depressione.
Dopo anni di scannerizzazione del cervello, non abbiamo una sola prova che la
depressione sia collegata ad un qualche squilibrio chimico cerebrale, dunque è
discutibile l’idea in sé di trattarla con sostanze chimiche.
Ritengo la depressione una reazione estrema alle circostanze, ed il modo
migliore per uscirne è di eliminare le cause, il che a volte vuol dire
psicoterapia, a volte modificare la situazione trovando un nuovo lavoro o
risolvere i problemi relazionali.
Naturalmente esistono alcune persone che sono depresse senza un apparente
motivo, ma ugualmente non abbiamo ancora alcuna prova né che soffrano di un
disturbo cerebrale né che gli antidepressivi siano loro di aiuto. La cosa
migliore rimane cercare e trovare delle novità che spezzino i circoli viziosi
nel pensiero e nel comportamento.
Gli antidepressivi sono delle sostanze psicoattive, che alterano la mente come
fanno l’alcool o la cannabis ed io ho sempre pensato che se fossi stata
depressa avrei voluto conservare tutta la mia lucidità e le mie facoltà per
venir fuori dal pantano e non il ritrovarmi immersa in una nebbia
farmacologica della quale non avrei nemmeno capito gli effetti».
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