Alma (www.almafloor.it), uno dei più rinomati marchi di pavimenti in legno a livello internazionale e brand della storica azienda Giorio, ha messo a disposizione i propri parquet per la ristrutturazione di un fabbricato anni 60 situato a Borgo San Dalmazzo (CN), trasformato in una lussuosa villa su 4 piani su progetto dell’Architetto Dario Castellino (www.dariocastellino.it).
La complessità nel recupero di un fabbricato tipico degli anni 60 è data in parte dalle grandi dispersioni di questa tipologia di struttura da un punto di vista termico ed in parte dalle criticità dei dimensionamenti strutturali non compatibili con le norme attuali a livello sismico. L’architetto Castellino ha, quindi, ideato uno schema generale della casa costruito su 4 grandi muri paralleli tra loro, con un leggero tetto in legno a copertura dell’intero volume, creando due fianchi chiusi contrapposti a due ampie aperture con grandi vetrate.
La villa si presenta oggi come una lussuosa struttura su quattro livelli: un piano interrato adibito a spazio cantina per lo stoccaggio del vino, con una zona dedicata alla stagionatura di formaggi e salumi. Un piano terra utilizzato come foresteria per le frequenti visite di ospiti internazionali richiamati dal core business della committenza, una storica attività di lavorazione di funghi e tartufi. Da qui l’accesso diretto ai piani superiori tramite scale o ascensore: il primo piano, cuore della casa, si apre su un grande soggiorno che da un lato fa intravedere la zona cucina e la stanza da letto con spogliatoio e bagno, mentre dall’altro dà accesso alle terrazze esterne e alla piscina. L’ultimo piano è mansardato: si tratta di una grande balconata con scala aperta a giorno, quasi un ambiente unico su due livelli, con una zona studio e una camera per gli ospiti, una lavanderia ed una zona svago.
Il legno è diventato protagonista di questa trasformazione: non solo grazie al sotto tetto a chiusura della parte sommitale dell’abitazione ma anche grazie alla presenza del parquet Teak anticato di Alma di colore simile a quello della copertura, così da creare dei piani paralleli dello stesso materiale e dello stesso colore. Il Teak è da sempre considerato un legno nobile di grande pregio che si caratterizza per il tono bruno-dorato e le tipiche striature che vanno dal giallo al color bronzo, sino al nero.
“L’utilizzo del Teak si è rivelato essenziale per poter raggiungere l’obiettivo che l’Architetto si era prefissato – commenta Alessandro Giorio, presidente di Giorio – la vicinanza al colore del tetto, le sue venature così come la qualità e la durezza del materiale ci hanno fatto subito capire che si trattava della soluzione più adatta. Si tratta di un legno tra i più resistenti, che si sposa in maniera elegante con qualsiasi tipo di arredamento e dona un tocco esclusivo all’ambiente.”
I parquet Teak di Alma sono stati utilizzati su tre piani, coprendo la cucina, il bagno, la camera da letto e il soggiorno: le zone principali della vita familiare. Il legno è stato disposto perpendicolarmente ai muri, non sulla lunghezza ma sulla larghezza, così da poter dilatare gli spazi, mentre delle fasce bianche, in corrispondenza delle murature interne, sono state utilizzate per creare degli interessanti contrasti di colore atti a mettere in luce il calore offerto dal parquet.
A primo piano un’ampia vetrata si apre su una terrazza esterna su cui domina un giardino zen, dal quale si accede ad un ambiente relax che dispone di un’ampia piscina coperta e di una sauna. Alma ha fornito anche il WPC (Wood Plastic Composites) per le zone esterne della casa: si tratta di un materiale composito che coniuga la naturalezza del legno alla praticità dei materiali plastici. Viene utilizzato principalmente in ambienti esterni in quanto, richiedendo minore manutenzione, risulta ideale per arredare spazi aperti quali piscine, giardini, terrazzi, passerelle, tanto da essere considerato il decking di nuova generazione.
“Ristrutturare un fabbricato anni 60 è stato per me una sfida molto interessante su un tema come quello dell’edilizia recente di bassa qualità che riguarda gran parte del patrimonio edilizio italiano – ha commentato l’Architetto Dario Castellino – Si tratta di un tema ancora poco praticato ma che nei prossimi anni sarà il vero terreno su cui l’architettura contemporanea dovrà cimentarsi e dare delle risposte convincenti. Intervenire su fabbricati come questo implica una complessa valutazione degli elementi preesistenti e una totale ridefinizione di tutte le parti costruttive e di dettaglio, cosa che ho fatto disegnando personalmente ogni singola finitura interna, compresi i pavimenti, i ferramenti e gli arredi. Carta vincente di questa trasformazione è stato il gioco di contrasti tra materiali, colori e spazi, rappresentato in primis dal raffronto tra le pareti bianche verticali e gli orizzontamenti in legno di Teak: la collaborazione con Alma, quindi, è stata parte integrante di questo successo.”
No Comments Found