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Il New Green Deal nel concreto: la spiegazione di Luciano Castiglione

Se l’Europa punta a diventare il primo continente a impatto climatico zero, bisogna investire necessariamente in due fattori irrinunciabili: la ricerca e l’innovazione tecnologica, così da trovare nuove soluzioni a rischio ridotto. Di questo si è occupato Luciano Castiglione.

Luciano Castiglione

Il New Green Deal spiegato da Luciano Castiglione

“Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”: sono le parole di Winston Churchill, che ben racchiudono il cosiddetto New Green Deal. Si tratta della strategia congiunta che l’Europa deve necessariamente adottare per raggiungere l’ambizioso traguardo dell’impatto zero, che nessun Paese può più permettersi di ignorare. Si è occupato dell’argomento Luciano Castiglione, che punta a fornire una spiegazione accurata su cosa significhi attuare il New Green Deal nella pratica. L’esperto sottolinea che si tratta di una strategia europea che ha come obiettivo finale quello di arrivare alla piena decarbonizzazione entro il 2050. Ciò è sinonimo di un’economia nuova e moderna, competitiva sul panorama internazionale, che renderebbe l’Europa il primo continente a impatto climatico zero. Tale importante transizione dipende fondamentalmente da due fattori irrinunciabili: la ricerca e l’innovazione, che interagiscono tra loro per trovare e diffondere nuove possibili soluzioni a rischio ridotto, così da coinvolgere istituzioni, aziende e cittadini.

Luciano Castiglione: la transizione ecologica, nel concreto

Come spiegato da Luciano Castiglione, l’iniziale obiettivo di neutralità climatica entro il 2050 è stato modificato dalla Commissione europea, che ha innalzato l’obiettivo intermedio del 2030 al -55% (era a -40%). Questo, nella pratica, significa concentrarsi sul settore più inquinante, quello energetico, nonché sulla mobilità sostenibile. Il comparto energetico, ricorda Luciano Castiglione, produce oltre il 75% delle emissioni di gas a effetto serra. Tutta l’energia dunque dovrà in futuro provenire da fonti rinnovabili. Per quanto riguarda invece la mobilità, si aspira a ridurre le emissioni prodotte dai trasporti del 90% grazie all’utilizzo di carburanti alternativi ed elettrificazione per il trasporto stradale, ferroviario, aereo e marittimo. Lo sforzo economico da impiegare per raggiungere questi obiettivi è attualmente stato stimato dall’Europa in 350 miliardi di euro: una spesa ingente, che servirà a coprire gli investimenti per il periodo 2021-2030. I benefici però sono irrinunciabili: una riduzione del 60% dell’inquinamento, con contenimento dei danni alla salute per 110 miliardi di euro (entrambi rispetto al 2015), e minori costi di controllo dell’inquinamento atmosferico. Come sottolineato da Luciano Castiglione, tutto questo è attuabile grazie alla presa di coscienza da parte di Governi e cittadini, insieme al costante sviluppo delle tecnologie.

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