Lo afferma la Food and Drug Administration, l’importante Agenzia Statunitense che si occupa della salute dei cittadini
La gravidanza e la prima infanzia sono due fasi della vita particolarmente delicate e le regole da seguire per un’alimentazione sana e corretta andrebbero applicate in modo molto rigoroso. Studi ed esperienze in campo medico hanno portato a privilegiare nonché a proibire alcuni alimenti proprio per evitare eventuali carenze o eccessi nocivi.
Tra i cibi sottoposti a studi approfonditi troviamo il pesce, un alimento sano, consigliato in moltissime diete ma, fino ad oggi, con un limite di consumo nei confronti di donne in gravidanza e di bambini piccoli: non più di due volte a settimana!
Ecco che ora, la Food and Drug Administration (FDA) ossia l’Ente Governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, nonché la Environmental Protection Agency (EPA), l’Agenzia del Governo Federale degli Stati Uniti per la Protezione dell’Ambiente, hanno nettamente cambiato posizione, raccomandando “almeno due volte a settimana” il consumo di pesce sia nella dieta per le donne in gravidanza sia in quella per i bambini piccoli. Infatti, secondo il dottor Stephen Ostroff, capo della FDA, troppe donne mangiano poco pesce con la conseguenza di non ottenere i benefici per la salute che i prodotti ittici sono in grado di offrire.
Il rapporto della FDA sostiene che, per sostenere lo sviluppo del feto e la crescita, le donne devono mangiare almeno 220 grammi la settimana di pesce a basso contenuto di mercurio. Questo studio ha dimostrato che i nati dalle donne che, in gravidanza, hanno mangiato pesce risultavano avere un quoziente di QI più alto. L’importante, come sopracitato, è evitare quelle varietà di pesce che presentano un contenuto di mercurio piuttosto elevato, quali ad esempio lo sgombro e il pesce spada.
Come scegliere dunque? Affidandosi ai prodotti ittici dell’Alaska, tutti con livelli di mercurio molto basso e pescati in acque pulitissime. E c’è veramente da scegliere! Salmone selvaggio, halibut, merluzzo, pollock, scorfani, sogliole, merluzzo nero, capesante, passere, granchi… sono tutti ideali anche nei momenti della vita più delicati. Oltre ad avere un bassissimo contenuto di mercurio, sono ricchi di acidi grassi omega 3, di vitamine e sostanze nutritive che, in quanto non producibili dal corpo, devono essere assunti con l’alimentazione e il pesce, appunto, è una delle fonti migliori. Gli omega 3 sono noti per la loro azione antinfiammatoria, per il loro benefico contributo al sistema cardiocircolatorio e per tanti altri effetti positivi.
Buona alimentazione, buona salute dunque. E, con il pesce dell’Alaska anche assoluta sicurezza!
ELLEVI PR di Lucia Villa
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