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IMU, guida alla nuova tassa sugli immobili

IMU, o imposta municipale unica, è la nuova tassa sugli immobili che da quest’anno prende il posto dell’ICI e che, dopo 4 anni di “pausa di riflessione”, va a colpire nuovamente la prima casa e tra l’altro, lo fa partendo da una base imponibile che risulta essere molto più alta. Gli aumenti non riguardano solo l’abitazione principale, ma investono anche seconde case, immobili commerciali, terreni agricoli e terreni edificabili e sono legati all’introduzione di aliquote e moltiplicatori più elevati che in passato. L’aliquota ordinaria per la prima casa è salita allo 0,4 %, ma ciascun Comune può scegliere autonomamente di ridurla o aumentarla, per un massimo di 0,2 punti percentuali. Per le altre proprietà, l’aliquota ordinaria è pari allo 0,76% , cifra che ogni Comune può modificare a piacimento, al rialzo, o al ribasso, per un massimo dello 0,3%, partendo da un minimo di 0,46% ad un massimo di 1,06%. Quindi, le decisioni prese dai Comuni, potrebbero avere importanti conseguenze per le tasche dei cittadini italiani. Per calcolare la base imponibile dell’IMU si parte dalla rendita catastale. Questa deve essere rivalutata del 5% e moltiplicata ulteriormente per un fattore che varia a seconda della tipologia dell’immobile. Come dicevamo sopra, la nuova legge ha innalzato il valore di tutti i moltiplicatori: 160 per gli appartamenti (prima era pari a 100), 140 per i laboratori (era 100), 80 per gli uffici (il precedente era 50), 60 per i capannoni (prima era 50) e 55 per i negozi (prima partiva da 34). Dalla cifra ottenuta sarà possibile effettuare delle detrazioni: 200 euro sono detraibili per le prime case e a questa cifra è possibile sommare ulteriori 50 euro per ogni figlio fino a 26 anni di età, facente parte del nucleo familiare, per un massimo di 400 euro. Il Governo Monti ha introdotto anche una nuova tassa a carico dei residenti in Italia che possiedono beni immobili all’estero. Questi proprietari, sono chiamati a pagare un’imposta pari allo 0,76% del valore catastale dell’immobile. Per evitare che l’immobile sia tassato due volte, dal nostro Stato e da quello in cui il bene è ubicato, lo Stato italiano riconosce un credito d’imposta pari all’eventuale prelievo patrimoniale applicato dalla nazione in cui si trova il bene. Il pagamento dell’IMU avverrà, come per l’ICI, in due soluzioni: la prima rata ha una scadenza fissata per il giorno 16 giugno e il secondo versamento deve essere effettuato entro il 16 dicembre, ma, per chi volesse, c’è la possibilità di pagare l’intero importo della tassa in soluzione unica, direttamente con la prima rata di giugno. Per effettuare il versamento bisognerà utilizzare il modello F24 e recarsi presso gli uffici postali o in banca, indicando sul modulo, dei codici che al momento non sono stati ancora rilasciati dall’Agenzia delle Entrate.

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