Dai precursori della teoria dell’evoluzione di Darwin alla biografia del termine evoluzione sino alla sua applicazione all’universo naturale il volume ripercorre le parole chiave della teoria darwiniana
E’ uscita in questi giorni in libreria, edita da Edizioni Altravista, un’opera corposa e articolata scritta da Luciana Brandi, Ubaldo Ceccoli e Clotilde Barbarulli dal titolo I Tordi beffeggiatori. Il volume ripercorre la teoria dell’evoluzione per selezione naturale come punto di riferimento della Rivista di Filosofia Scientifica che – attiva dal 1881 al 1991 e considerata l’organo del positivismo italiano – era nata con lo scopo di rinnovare la cultura attraverso la diffusione delle idee darwiniane e di mettere in discussione l’antica separazione fra scienza e filosofia.
Dai precursori della teoria dell’evoluzione di Darwin alla biografia del termine evoluzione sino alla sua applicazione all’universo naturale, dall’analisi del concetto di progresso sino al rapporto tra scienza e filosofia, vero leitmotiv della Rivista, il volume ne ricostruisce i percorsi culturali, fondati sull’intersezione fra saperi diversi, attraverso l’analisi di alcune parole chiave della teoria darwiniana: evoluzione, elezione, selezione, selection, scelta.
Il lavoro è stato reso possibile dalla memorizzazione elettronica dei materiali grazie ad Enti pubblici come il CNR; tali archivi testuali si rivelano sempre come una memoria polifonica del tempo, e così contrastano ogni visione monoculturale incapace di svelare la conflittualità, la complessità e la ricchezza della Storia. In tal senso la Rivista è un progetto culturale che si oppone ad una tradizione mitica dell’origine della specie umana, si sottrae ad ogni concezione della Storia regolata da un fine e considera la conoscenza storicamente relativa.
La filosofia scientifica – incentrandosi sulla portata rivoluzionaria del paradigma darwiniano – rappresenta il tentativo di emarginare dalla filosofia le essenze o sostanze imperiture, i grandi principi della verità incontrollabile, e al contrario s’incardina sull’infinità dei ‘possibili giocati’ sulle scacchiere della vita.
Luciana Brandi è docente di discipline linguistiche all’Università di Firenze. Autrice di numerose pubblicazioni scientifiche fra le quali, con Barbarulli, I colori del silenzio. Strategie narrative e linguistiche in Maria Messina, Ferrara 1996; L’arma di cristallo. Sui “discorsi trionfanti”, l’ironia della Marchesa Colombi, Ferrara 1998.
Ubaldo Ceccoli ha lavorato al Consiglio Nazionale delle Ricerche – Opera del Vocabolario Italiano presso l’Accademia della Crusca a Firenze dove ha coordinato la banca dati della Rivista di Filosofia Scientifica. Fra le numerose pubblicazioni La guerra al lavoro e alla democrazia: trent’anni di globalizzazione, Fondazione Balducci Badia Fiesolana, 2011.
Clotilde Barbarulli ha lavorato al Consiglio Nazionale delle Ricerche – Opera del Vocabolario Italiano presso l’Accademia della Crusca a Firenze occupandosi parallelamente di scrittrici italiane dell’Ottocento e di autrici migranti. È del 2010 Scrittrici migranti: il caos, la lingua, una stella, Pisa.
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