Integratori alimentari: il punto di vista di FederSalus
Il Position Statement Gimbe su alimenti, diete e integratori è un apprezzabile documento di alto livello che pone l’attenzione sull’importanza della corretta informazione in tema di integrazione alimentare, è necessario tuttavia fornire alcune precisazioni relativamente al capitolo dedicato agli integratori.
Così Federsalus (Associazione Nazionale Produttori Prodotti Salutistici) interviene nel dibattito aperto dalla Fondazione Gimbe, in particolare sugli integratori alimentari.
L’Associazione, in una nota, ricorda il proprio impegno nel volere “fare chiarezza in tema di nutrizione, superando quelle promesse miracolose e quei concetti troppo spesso abusati in tema di integrazione alimentare”.
Impegno che si è tradotto “nelle Linee guida per le aziende e nei Position Paper per i farmacisti e per i medici di medicina generale, elaborati affinché sia fatto ordine nell’intero settore. In linea con quanto riportato nel Position Statement, l’Associazione è favorevole a sviluppare rigorosi studi di efficacia e lo sottolinea nel Position Paper sulla Qualità di Filiera”. Esprime inoltre apprezzamento per la precisazione “sull’importanza dell’utilizzo degli integratori alimentari per tutti quei soggetti come donne in gravidanza, bambini e anziani per i quali la supplementazione è un importante aiuto laddove gli apporti forniti dalla dieta non siano sufficienti a completare il fabbisogno nutrizionale”.
È necessario tuttavia, aggiunge FederSalus, “fornire alcune precisazioni relativamente al capitolo dedicato agli integratori, che riprende al principio la posizione della Fisv (Federazione Italiana Scienze della Vita) su cui FederSalus era già intervenuta, specificando che gli integratori alimentari non sono specialità medicinali, ma alimenti (ai sensi della direttiva 2002/46) destinati ad integrare una dieta normale e che in quanto tali sono soggetti al rispetto delle indicazioni sulla salute ammesse dal Regolamento 1924/06 (Regolamento Claims).
Gli ingredienti utilizzati negli integratori alimentari, siano essi vitamine, minerali o altre sostanze con attività nutrizionale o fisiologica, sono elencati nella normativa europea e nazionale che ne definisce in taluni casi i dosaggi utilizzabili. In tutti i casi, le sostanze impiegate devono comunque aver fatto maturare una storia sicura di utilizzo e consumo almeno dal 1997.
Da qui tre punti fondamentali. La produzione di integratori alimentari avviene in stabilimenti specificatamente autorizzati dalle Regione e sotto il controllo di un Responsabile della Qualità. La sicurezza è la premessa ineludibile per commercializzare qualsiasi integratore che, altrimenti, non potrebbe essere immesso sul mercato né proposto in alcun modo al consumatore. A questo proposito FederSalus è impegnata da anni in un percorso di promozione delle Pratiche di Buona Fabbricazione a riconoscimento degli alti standard dei prodotti e a sostegno dell’internazionalizzazione della filiera, che ad oggi tuttavia non sono ancora adottate dal sistema regolatorio nazionale e comunitario.
Il quadro normativo di riferimento prevede che gli integratori alimentari rispettino le indicazioni sulla salute ammesse dal Regolamento Claims, le uniche spendibili, la cui fondatezza è scientificamente prevagliata da Efsa, l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare.
Agli integratori non è possibile rivendicare nessun effetto curativo che incida sulle patologie e sulla prevenzione delle malattie. Eventuali studi su soggetti malati sarebbero rigettati da Efsa che non potrebbe tenerne conto per validare indicazioni benefiche sulla salute ascrivibili ad integratori o alimenti, categoria differente rispetto ai farmaci.
No Comments Found