La legge n. 186 del 15/12/2014 sulla Voluntary Disclosure ha iniziato il suo corso ufficiale nell’ordinamento italiano dal 1 gennaio 2015. Marco Zoppi, fondatore ed AD di Global Capital Trust ne illustra tutte le peculiarità:
“Con l’introduzione dell’istituto della Voluntary Disclosure – esordisce Marco Zoppi – viene concessa la chance di autodenuncia con regolarizzazione della propria posizione a quei contribuenti italiani che conservino posizioni non regolari in paesi esteri; ovviamente è richiesto il pagamento delle tasse eluse e delle relative ammende.
Il 30 settembre 2015 è il termine ultimo inizialmente previsto per aderire alla Voluntary Disclosure ma rumors insistenti annunciano una possibile proroga che allunghi la scadenza almeno al 31 dicembre.
L’ipotesi di una proroga del termine per l’adesione alla Voluntary Disclosure è energicamente avallata tra i professionisti – riferisce Marco Zoppi – sono difatti troppe le incertezze che ancora contraddistinguono la normativa ed il suo puntuale ambito di applicazione, ed a tutt’oggi si è in attesa di diverse circolari ministeriali che chiariscano i diversi dubbi. Uno per tutti, e manco di poco conto, riguarda la precisa identificazione dei casi in cui il periodo temporale preso come base di calcolo raddoppi, andando da cinque a dieci anni. La normativa, in effetti, prevede che ove mai il contribuente abbia commesso reati penali fiscali (es. il falso in bilancio o l’emissione di false fatture) il termine quinquennale ordinario impiegato a base di calcolo diventi decennale.
Un’altra circolare assai rilevante di cui siamo in attesa è quella che attiene l’argomento sui prelevamenti. I prelievi sul conto se sono in denaro liquido devono essere giustificati. Ma che genere di “pezza giustificativa” possa corredare l’intervista che facciamo all’assistito per apprendere i motivi del prelevamento non è ancora stato specificato.
Essendo Global Capital Trust una compagnia elvetica, voglio menzionare anche la situazione relativa ai frontalieri. Per coloro tra i frontalieri che vogliano aderire alla Voluntary Disclosure non è stato fino a questo momento ben specificato l’uso del “secondo pilastro” fiscale svizzero”.
Vari operatori del settore sono attivi nel fornire aiuto nella procedura di adesione alla Voluntary Disclosure, a parere di Marco Zoppi quali possono essere i benefici di affidarsi ad una compagnia svizzera quale Global Capital Trust?
“Global Capital Trust si propone come collaboratore di calcolo estero a vantaggio dei professionisti italiani. Quello che presentiamo – ribadisce il dottor Marco Zoppi – è di occuparci della prima fase della Voluntary Disclosure, cioè la collezione della movimentazione presso gli istituti stranieri, con i quali Global Capital Trust ha confidenza, e la componente del calcolo. A tale ultimo riguardo, Global Capital Trust possiede un software di sua proprietà, rifinito in collaborazione con lo Studio Mattavelli di Lugano, che ci permette di calcolare in maniera precisa e professionale il costo della Voluntary Disclosure. Tramite questo sistema abbiamo inoltre la possibilità di comparare i costi della Voluntary Disclosure forfettaria con quella analitica.
Global Capital Trust – sottolinea Marco Zoppi – è il partner perfetto per il professionista italiano che necessiti di effettuare con rigore e velocita le attività di questa fase iniziale, in maniera da poter collocare il cliente finale nelle migliori condizioni di stima della Voluntary Disclosure, il tutto nella massima riservatezza che una compagnia elvetica quale Global Capital Trust può garantire”.
GLOBAL CAPITAL TRUST AG
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