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Investimenti esteri, bloccati da una burocrazia elefantiaca

L’Italia è da sempre un paese difficile da capire, noi italiani anche e di questo la nostra economia ne risente sempre più pesantemente.

Molto spesso gli investimenti italiani, quindi interni, non bastano per finanziare e portare ricchezza, è per questo che sono indispensabili ed importanti quelli provenienti dall’estero.

Uno dei blocchi principali per i capitali esteri è sicuramente la burocrazia e la legislatura, molto articolata e forse meticolosa all’eccesso, che per essere compresa dalle aziende estere deve essere sottoposte ad attente e precise traduzioni legale.

Gli investimenti esteri sarebbero un valido aiuto per far ripartire la nostra economia affossata dalla crisi, perché porterebbero nuovo capitale in entrata, per nuovi investimenti e sviluppare nuove idee.

E’ proprio questo il problema emerso anche dalla ricerca commissionata da Confindustria, che dimostra come le imprese italiane siano decisamente più intrappolate nella burocrazia di quelle delle restanti nazioni della comunità europea.

Infatti dall’analisi si evince come ci vogliono quasi due volte di più che nel resto d’europa per pagare le imposte e che sempre queste sono quasi più alte di 5 punti rispetto a quelle europee.

Questo delinea, in maniera forte e vigorosa, un terreno poco fertile all’attrarre imprenditorie e soprattutto capitali esteri.

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