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Investire nel video marketing: le scuse che non puoi utilizzare

Gli investimenti in attività di produzione video aziendali sono cresciuti in modo esponenziale negli ultimi due anni e sembra che la tendenza sia destinata a mantenersi costante anche da qui al prossimo futuro. Per una vasta frangia di imprenditori e aziende che hanno scelto di credere nel video marketing, però, ne esiste un’altra che continua a dimostrare reticenza nei confronti di una risorsa che, invece, è in grado di apportare valore aggiunto a qualunque tipologia di business e in ogni settore merceologico.

Spesso, il vero scoglio da superare non sta tanto in limitazioni tecniche o di budget quanto, piuttosto, in un approccio timido o scettico da parte del management o della proprietà. A ben guardare, si tratta in molti casi di vere e proprie scuse, accampate rifiutando di progredire verso una nuova direzione pubblicitaria. Ecco le scuse che non dovresti più utilizzare (e le diverse ragioni).

Costa troppo

Falso. O meglio, non necessariamente vero. Certo, la realizzazione di un video può comportare esborsi imponenti e alla portata solo di poche realtà ma pensare che il successo sia direttamente proporzionale alla quantità di soldi immessa è da considerare una considerazione superficiale e, a conti fatti, sbagliata. Il web è pieno di esempi di persone e brand che hanno realizzato campagne trionfali con pochi soldi e tante idee. E poi esistono tanti format a basso costo ma che sono apprezzatissimi dagli utenti; basta pensare ai video tutorial, guide in video per la cui realizzazione bastano il proprio know how tecnico e una camera fissa, abbinati a una certa padronanza della ripresa.

I miei clienti non usano internet

A parte il fatto che, oggi, pensare che si possa fare a meno del web è da considerare quantomeno anacronistico, un approccio del genere deve essere ritenuto del tutto limitato e miope. Se davvero il vostro target è costituito da persone anziane o non avvezze alle nuove tecnologie, potrebbe essere giunto il momento di darsi una svecchiata, puntare anche sulle nuove generazioni, accompagnare la propria azienda verso un approccio più attuale e dinamico.

E di cosa dovrei parlare?

Io vendo bulloni, che video dovrei realizzare?” Non è raro che l’imprenditore scelga di non investire nel video marketing poiché ritiene i propri articoli di scarso interesse artistico. Il lavoro creativo, però, sta proprio nella capacità di creare interesse in ogni circostanza. Si può usare l’ironia oppure la commozione o, ancora, lo shock, lo spavento, le informazioni. Non è tanto importante il prodotto in sé quanto la storia che gli si costruisce intorno. Non esiste nulla al mondo che, se raccontato nel modo giusto, non possa diventare interessante.

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