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ITALIA1! NELLA STAFFETTA AZZURRI PRIMI E SECONDI, SI APRE ALLA GRANDE IL “MONDIALE” MASTER UWCT

I teams azzurri vanno a podio nell’esordiente team relay (test event) di Trento

Gradino più alto tutto “made in Trentino” con Paolazzi, Janes, Valentini e Bergamo

Seconda Italia2 con Vigl, Mabritto, Nicoletti, Nicosia davanti alla staffetta polacca

Domani salgono in cattedra i velocisti della crono

 

 

Con la vittoria del team azzurro “Italia1” tutto “made in Trentino” nel test event della staffetta a squadre e gli emozionanti momenti della cerimonia d’apertura la prima giornata del Campionato del Mondo master e cicloamatori UWCT di Trento può andare a dormire con il sorriso, sapendo che “domani è un altro giorno”.

L’onore di dare il “la” alla finale UWCT 2013 spettava oggi all’esordiente team relay, con 11 squadre decise a battagliare per tenere alti i propri colori nazionali. Su di un tracciato nervoso, per buona parte su pavé, o meglio porfido trentino, la prima batteria è partita a razzo. Per i colori italiani c’erano Claudia Paolazzi (Italia 1) e Alois Vigl (Italia 2). Nei primi giri erano però più veloci gli avversari sloveni, polacchi e australiani e le ruote azzurre erano costrette a mettersi in scia e rincorrere. Italia2 chiudeva la prima frazione in quarta posizione, mentre Paolazzi perdeva ulteriori secondi per schivare un pedone sbucato sul percorso. “Per fortuna non ho perso l’equilibrio della mountain bike – ha commentato all’arrivo – ho dovuto dare una leggera spallata, ma sono potuta ripartire subito. Alla fine però la strategia di squadra si è rivelata vincente.”

Al cambio partiva sgommando un concentratissimo Silvano Janes, che subito faceva sentire il fiato sul collo a chi gli stava davanti. Giro dopo giro rubava secondi e metri preziosi fino a portarsi in terza posizione. Altro cambio e gli azzurri giocavano la carta di Gabriele Valentini. Acceleratore abbassato e curve in piega motociclistica lo portavano in testa e addirittura compiva un giro in più, così all’ultimo passaggio di testimone Daniele Bergamo, il più giovane del quartetto, disorientato partiva per terzo. Nel frattempo si rifaceva sotto anche la seconda compagine italiana, che decideva di mettere in pista, nell’ordine, Alois Vigl, Valentina Mabritto e Stefano Nicoletti. Lo spunto decisivo però avveniva solo con l’ultima tornata e portava la firma di Andrea Nicosia.

Quando in Via Belenzani suonava la campanella del last lap il folto pubblico era tutto con il fiato sospeso. Ancora un giro. Via Calepina, Via Mantova, Largo Carducci, Via San Pietro, quindi Via Manci e il rettilineo finale di Via Belenzani. Pochi minuti e la prima maglia che sbucava era di colore azzurro. A quel punto l’applauso del pubblico scrosciava ad incoronare un “Italian job” ben riuscito. Ma ad accrescere i festeggiamenti pochi metri dietro arrivava in completo bianco, rosso e nero proprio Andrea Nicosia che portava Italia 2 sul secondo gradino del podio. Dietro chiudevano a quel punto terzi i polacchi con il quartetto composto da Natalie Jedrzejczyk, Artur Splawski, Franciszek Harbacewicz e Lechoslaw Michalak. Sfilavano poi i due team di Slovenia 2 e Slovenia 1, quindi Australia 5, 4 e 3, la Norvegia e infine Australia 2 ed Australia 1.

“È stato molto bello correre per l’Italia – è il commento dei quattro di Italia 2 – il pavé mette sempre alla prova gambe e nervi, ma oggi era asciutto e ci siamo potuti sbizzarrire prendendo anche qualche bel rischio in curva.”

Nell’anteprima di gara, la staffetta “limited edition” con i grandi campioni Aldo e Francesco Moser, Felice Gimondi e Marino Basso ha strappato gli applausi del pubblico. Con loro c’erano anche Maurizio Fondriest,  Antonella Bellutti e poi Ignazio e Moreno Moser, eredi della dinastia Moser.

Domani mattina le gare iridate si trasferiranno fuori città, a Cavedine in Valle dei Laghi, per la finale a cronometro lungo un anello di 24 km che si presenta con continui cambi di pendenze e ritmo, insomma una gara da impostare al meglio fin dai primi colpi di pedale. I pronostici si sprecano visto che al via ritroveremo campioni come lo sloveno Kopse o la statunitense Van Houweling, ma non scherzano nemmeno gli sprinter italiani. Dopo il “riscaldamento” della staffetta, infatti, domani saranno ancora in pista sia Valentina Mabritto che Claudia Paolazzi, e poi Alois Vigl e Paolo Decarli.

Alle 19 ci saranno le premiazioni in Piazza Duomo dove, alle 20.30, sul palco salirà Beppe Conti con alcune glorie del ciclismo per raccontare le “storie segrete” delle due ruote fine nel suo talk show.

Sul fronte della sicurezza, anche in Valle dei Laghi scatteranno alcune chiusure della circolazione per consentire il corretto svolgimento delle gare di domani. Nello specifico dalle 9.45 alle 12.30 e dalle 14.15 alle 17.00 la circolazione verrà chiusa in entrambi i sensi di marcia nel tratto Ponte Oliveti – Cavedine sia lungo la S.P. 214 che lungo la S.P. 84. Per maggiori informazioni è attivo il numero verde 800 994411 di Info Traffico. Info: www.uwctfinal.com

 

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Classifica Staffetta – Team Relay

 

1) Italy 1 (Daniele Bergamo, Claudia Paolazzi, Gabriele Valentini, Silvano Janes) 00.37.32.38; 2) Italy 2 (Andrea Nicosia, Stefano Nicoletti, Alois Vigl, Valentina Mabritto) 00.38.05.57; 3) Poland (Natalie Jedrzejczyk, Artur Splawski, Franciszek Harbacewicz, Lechoslaw Michalak) 00.38.05.99; 4) Slovenia 2 (Primoz Porenta, Janez Debeljak, Lucjan Premrn, Vida Ursic) 00.38.46.71; 5) Slovenia 1 (Tomi Curk, Dusan Hajdinjak, Jelka Rakus, Slak Bostjan) 00.38.46.91; 6) Australia 5 (Eleri Morgan Thomas, Michael Hoyle, John Roberts, Kevin Goodman); 7) Australia 4 (Malcolm Miller, Ian Johnston, Byron Geneve, Susan Bourke); 8) Australia 3 (Paul Cummings, Adrian Vandenbergh, Walter Crowley, Natalie Sheehan); 9) Norway (Christian Berg-Larsen, Hilde Hetland, Dag Foseid, Tor-Arne Simonsen); 10) Australia 2 (Anthony Ferronato, Jason Sim, Ric Milner, Jane Clifton); 11) Australia 1 (Samantha Smith, Mike Tyler, Garth Cooper, Matthew Glanville)

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