Uno dei nomi chiamati a far parte della celebre mostra veneziana “Spoleto incontra Venezia”, curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes, è quello della fotografa Jacqueline Domin. L’esposizione è allestita fino al 24 Ottobre 2014, presso Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich, a Venezia. Nell’intervista essa rivela la sua idea di arte e l’emozione che prova nel momento in cui decide di immortalare la bellezza della natura.
D: Per Lei l’arte è stata una valvola di sfogo nella vita?
R: L’arte nel mio caso non è né uno sfogo né una valvola. Lo sfogo è qualcosa di troppo pieno, che deborda, quasi rabbioso. No, non mi sfogo con l’arte.
D: A quale corrente artistica si ispira?
R: Non mi ispiro a nessuna corrente artistica.
D: Qual è l’emozione più forte che Le ha dato creare una Sua opera?
R: Quella di oltrepassare a volte soglie a me sconosciute, quando la luce, in un attimo di gloria, trasforma qualunque cosa in esseri splendenti, rivelando segreti che rimanevano invece nascosti nell’ombra.
D: Come concepisce l’arte?
R: Una meravigliosa liberazione da tutti i freni inibitori, osando, aprendo il cuore senza pregiudizi, lasciandosi andare in una realtà diversa da tutto quello che credevamo di conoscere.
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