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L’Italia e la dematerializzazione dei documenti – scenari di fatturazione elettronica

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  • 27 Novembre 2008

Secondo un recente studio della School of Management del Politecnico di Milano[1], il quadro dell’adozione della fatturazione elettronica in Italia presenta oggi due macronumeri in forte conflitto: un tasso di adozione a oggi largamente inferiore al 5% del valore scambiato tra le aziende, rispetto a una media internazionale del 10-15%, contro benefici che possono arrivare fino a 70 euro per coppia cliente-fornitore. I vantaggi stimati per ogni coppia in termini di riduzione dei costi del ciclo dell’ordine variano a seconda della categoria merceologica da 25 euro nel settore farmaceutico a oltre 45 in quello del materiale elettrico fino a 70, appunto, nel largo consumo (elettrodomestici). Questo corrisponde a una riduzione del costo iniziale che va dal 65 all’85% e che si traduce in tempi di ammortamento generalmente inferiori all’anno, un periodo eccezionalmente breve se paragonato a un qualsiasi investimento-tipo.

Secondo lo studio, il quadro che emerge dalle realtà che hanno adottato in maniera seria soluzioni di dematerializzazione è caratterizzato da soddisfazione, benefici consistenti e criticità in generale limitate. Le organizzazioni che presentano questo quadro positivo sono quelle che stanno applicando tali soluzioni “in ampiezza”, cioè su più fasi del ciclo, e “in profondità”, ovvero ridisegnando e automatizzando anche i processi sottostanti.

Tra gli ostacoli maggiori rispetto all’assunzione di queste soluzioni dematerializzatrici è l’abitudine, ovvero il superare il difficile scoglio del cambiamento. Basti pensare che nel nostro Paese sono passati 14 anni dall’introduzione delle norme che regolano la possibilità di eliminare la carta nelle organizzazioni e 4 anni dal loro “recepimento” in termini fiscali, ma non si sono visti segnali che dimostrino che questi cambiamenti siano stati attuati in misura rilevante.

Lo scenario sembra essere cambiato solo dal luglio di quest’anno, con l’entrata in vigore della prescrizione contenuta nella Finanziaria 2008 (art. 1, commi da 209 a 214), che prevede l’obbligo di utilizzare la fatturazione elettronica in ogni rapporto commerciale intrattenuto con la pubblica amministrazione e gli enti pubblici. La pubblica amministrazione non potrà più ricevere da privati alcuna fattura in formato cartaceo, né procedere al pagamento finché non si provvederà all’invio di una fattura in formato elettronico, secondo quanto prescritto dalla legge.

I tempi sono ormai maturi e sono sempre di più le organizzazioni pubbliche e private che rivolgono la propria attenzione all’automatizzazione del ciclo economico-finanziario aziendale come potenziale strumento di risoluzione di queste complesse problematiche e alle aziende produttrici di tali soluzioni applicative. Tra queste ultime spicca Basware, azienda finlandese leader nel settore.

 “L’avvento della fatturazione elettronica in quadro di più ampia dematerializzazione – commenta Carla Cudini, Channel Manager for Southern Europe di Basware – rappresenta una vera e propria svolta epocale. Significa non soltanto ridurre la quantità di carta, azione importante per ridurre i costi ma anche per preservare le risorse, oggi sempre più ridotte, ma rappresenta l’avvio di una dinamica che consente di eliminare la duplicazione di processi organizzativi uguali, svolti da entità diverse in ambiti differenti. Intraprendere questa strada significa modificare il modello organizzativo aziendale basandolo su logiche avanzate di Business Intelligence”.

 

 

 

Basware è leader mondiale nelle soluzioni di Enterprise Purchase to Pay e Financial Management. Più di 1.200 clienti e 650.000 utenti finali in oltre 50 paesi si sono affidati al suo software per automatizzare le operazioni finanziarie di back office e ottenere incrementi di efficienza e migliorare il controllo e la trasparenza dei processi. Le soluzioni Basware sono distribuiti ed implementati in Europa, negli Stati Uniti e Asia Pacifico grazie ad un ampio network degli uffici Basware e partner.

Nel 2007,  BasWare ha fatturato 73 milioni di Euro di vendite nette. Per il 2008 il target di crescita previsto per i ricavi netti è di un ulteriore 15-20%. Fondata nel 1985, Basware è una società di capitali pubblica quotata alla Borsa di Helsinki. Con headquarter a Helsinki, Finlandia, ha otto filiali negli Stati Uniti e in Europa. www.basware.com  


 

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