Fabio Mazzeo è un giornalista freelance. Attualmente si occupa delle attività di coordinamento presso l’ufficio stampa di AIFA ed è consulente del Direttore Generale presso l’ufficio stampa di Agenas. È prossimo alla pubblicazione il suo primo romanzo, "La solitudine degli amanti".
Fabio Mazzeo: formazione e prime esperienze giornalistiche
Fabio Mazzeo nasce a Messina nel 1967. Muove i primi passi in ambito giornalistico presso l’emittente messinese Telespazio e comincia la frequentazione delle redazioni di radio e giornali Dal 1990 al 1993 è corrispondente da Messina di Telecolor – Video 3 e tre anni più tardi diventa giornalista professionista. Nell’ambito dell’emittente regionale, Fabio Mazzeo ha ideato e condotto trasmissioni giornalistiche di cronaca e sport, collaborato con giornali nazionali e regionali e contribuito alla realizzazione di servizi per Mixer, trasmissione Rai di Giovanni Minoli. Ha vinto alcuni premi giornalistici, tra i quali quello della Presidenza della Repubblica. Per dieci anni è stato Direttore Responsabile di Tremedia – VIP TV, uno dei primi esempi di televisione "all news": telegiornali, programmi di approfondimento politico, culturale, sportivo. Nel 2008 si trasferisce a Roma e diventa capo ufficio stampa del gruppo parlamentare del PDL alla Camera dei deputati, mentre da maggio 2013 a dicembre 2016 è capoufficio stampa presso il Ministero della Salute. Attualmente è coordinatore delle attività dell’ufficio stampa di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
Fabio Mazzeo: autore di "La solitudine degli amanti"
Fabio Mazzeo è autore del romanzo "La solitudine degli amanti", in libreria dal 7 marzo. Il cadavere di un’artista cinquantenne, sposata con uno degli avvocati più influenti di Roma, viene ritrovato a Piazza delle Muse. Seduta su una poltrona di vimini, sembra contemplare il panorama incantevole e romantica. In realtà è stata uccisa. Nel suo braccio uno squarcio, un morso; all’anulare una vera di diamanti. Sono gli stessi elementi di un omicidio ancora irrisolto e avvenuto diciassette mesi prima. Le donne assassinate non si conoscevano tra loro ma hanno in comune segreti inconfessabili. Tutte conservano, trai loro effetti personali e nascosti, versi scritti con inchiostro verde su foglietti bianchi. Sono frasi del testo di una canzone di Ivano Fossati: L’amante.
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