Ca’ Granda, Magna Domus, Ospedale Maggiore sono state nel corso dei secoli le denominazioni di uno degli edifici antichi più importanti della città di Milano, oggi sede dell’Università degli Studi.
Nel grandioso complesso si concentrano più di cinque secoli di storia; la tradizione medioevale, il rinascimento toscano, la sensibilità lombarda per l’ornato convivono in ogni chiostro in vivace e piacevole mescolanza.
I contributi video sono stati estratti da “Ca’ Granda, storia e restauri”, film prodotto dal CTU, Università degli studi di Milano, nel 1986 e dal Reparto di Cinematografia Scientifica del CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Progetto del Filarete
Nell’aprile del 1456 venne posta con cerimonia solenne la prima pietra del Nuovo Ospedale Grande voluto da Francesco Sforza e da sua moglie Bianca Maria Visconti. L’ospedale fu progettato dall’architetto fiorentino Antonio Averlino detto il Filarete che introdusse a Milano la nuova figuratività rinascimentale.
Esso fu concepito come un vasto rettangolo, formato da dieci quadrati uguali, con due crociere laterali ed un grande cortile centrale che doveva ospitare la chiesa; ogni crociera risultava perfettamente iscritta in un quadrato e in un cerchio.
Progetto del Richini
Nel XV secolo fu realizzata una sola crociera. Ma la forza di immagine del progetto filaretiano fissò nella memoria la struttura volumetrica del complesso cui si attennero gli architetti nei secoli successivi.
Nel XVII secolo l’architetto Francesco Maria Richini concepì l’ingresso da via Festa del Perdono come una plastica e movimentata facciata autonoma in forme barocche.
Con il Richini il complesso acquisì una nuova e grandiosa concezione spaziale e scultorea rappresentata anche dalla costruzione del grande cortile centrale (da allora noto come ‘cortile del Richini’).
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