I primi materiali utilizzati per scrivere furono il papiro, dagli antichi Egizi, già nel 3000 a.C., e la pergamena, ottenuta da pelli di animali. In Cina, invece, si utilizzavano il bambù, molto ingombrante, e la seta, troppo costosa.
E poi arrivò la carta. Se ne ha notizia dal 105, grazie ad una descrizione di un ufficiale cinese, Ts’ai Lun, che in Cina è ritenuto, per tradizione, l’inventore della carta. Ma nel 1986 venne ritrovata una tomba piena di carta, risalente alla prima metà del II secolo a.C., anticipando così la data che si attribuiva alla prima fabbricazione di carta.
Inizialmente per la produzione della carta veniva utilizzata la corteccia del gelso da carta, trattata e filtrata; per diversi secoli la produzione rimase un’esclusiva della Cina, fino al 610, quando iniziò anche in Giappone e, attorno al 750, in Asia centrale. Bisogna attendere l’800 per vedere l’inizio della fabbricazione della carta in Egitto, e gli arabi la portarono, finalmente, in Europa.
La prima cartiera italiana fu instaurata a Fabriano, diffondendosi quindi in tutta l’Europa centrale: le successive invenzioni, come la stampa a caratteri mobili, resero la scrittura sempre più agevole e diffusa; per vedere la prima macchina automatica, tuttavia, bisognerà aspettare il 1798, quando il francese Nicholas-Louis Robert la ideò.
Da allora, la produzione di carta trovò metodi sempre più economici per arrivare all’obiettivo, fino a raggiungere i processi della sfibratura del legno e della pasta chimica, a metà del XIX secolo.
Al giorno d’oggi la carta è utilizzata negli ambiti più svariati: se il primo utilizzo che viene in mente è la scrittura, poi si può pensare alle carte regalo, alle carte uv e a una quantità di altri utilizzi per cui la carta ha un ruolo fondamentale. Tuttavia, il fatto che per la sua produzione venga utilizzato il legno spinge ad un utilizzo oculato e al riciclo di qualsiasi genere di carta, che siano carte da imballo o carte per ortofrutta : tutte possono essere riciclate per evitare l’abbattimento di altri alberi per la produzione di nuova carta.
Gli utilizzi della carta sono tanti e i tipi di carta sono almeno altrettanti: per ogni utilizzo esiste una vastas celta di tipi diversi di carta, più sottile (come per le carte da calzature) o più grossa (si pensi ai cartoni, o alle carte da disegno), opaca, lucida (alcune carte personalizzate o carte da banco), grezza (alcuni tipi di carte da biglietto), raffinata, liscia, ruvida, trasparente o coprente, tutto per tutte le esigenze e i gusti. Alcuni utilizzi possono addirittura sembrare incredibili: dopo il terremoto del 1995 in Giappone fu costruita una chiesa in cartone, la Takatori Catholic Church, poi spostata a Taiwan nel 2006.
Anche tenendo da parte gli utilizzi estremi come l’architettura di una chiesa, la carta fa comunque parte della vita quotidiana di tutti: anche se molti fogli sono stati sostituiti da file, sia al lavoro sia nella vita privata, la carta rimane comunque un materiale insostituibile, che, se mantenuto con le cure che richiede (suoi nemici sono l’umidità, il sole, la polvere e, ovviamente, strappi e pieghe) si conserva molto a lungo.
A cura di Lia Contesso
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