Il tessuto economico italiano, come si sa, è formato in larga parte da piccole e medie imprese, molto spesso con non più di dieci dipendenti.
Molte di queste piccole realtà economiche italiane sono aziende artigiane, che hanno un numero di dipendenti ancora più esiguo di quello normalmente presente nelle aziende ed alcune volte il datore di lavoro è anche l’unico “dipendente”.
L’anali approfondita di questo tipo di mercato, è stato l’argomento principale e soprattutto prioritario del dibattito che si è tenuto a Milano in questi giorni, che ha impegnato i piccoli imprenditori e i vari studi legali e tributari di Milano.
Purtroppo le norme tributarie non discriminano in modo sufficiente le piccole e medie imprese da quelle grandi, portando dei disaggi alle prime disaggi.
Per cercare di arginare questo problema, l’esecutivo dell’Unione europea, fino al 12 Marzo, riceverà tutti i suggerimenti, rispetto ai metodi tributari per i nuovi standard creati ad hoc per le piccole e medie aziende italiane ed europee.
Questi nuovi standard permetteranno agli studi tributari internazionale, quindi di tutta Europa, di modellare secondo le proprietà dell’azienda cliente le direttive, così da permettere una più equilibrata e precisa applicazione dei modelli tributari per quel determinato soggetto.
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