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La crisi e i fondi interprofessionali

I Fondi paritetici interprofessionali hanno subito un riflesso importante dalla crisi 2009-2010. È quanto è stato individuato dal rapporto sulla Formazione continua che il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha pubblicato con l’ausilio tecnico dell’Isfol. Il profondo contraccolpo subito dalle aziende nel corso dell’annus horribilis della crisi internazionale ha portato le aziende a ridurre l’investimento in corsi di formazione interni o direttamente finanziati. I dati, ovviamente, variano sensibilmente da azienda ad azienda a seconda delle dimensioni e dell’area territoriale. Presa nota di questo elemento, il calo generale di partecipazione a corsi finanziati è di ben un terzo rispetto al periodo precedente (2008).

Per quanto riguarda i Fondi interprofessionali, nonostante quanto detto sopra, nel corso del biennio 2009-2010 hanno visto lo stanziamento di 670 milioni di euro, il 20% dei quali destinati a supportare le aziende maggiormente colpite dalla crisi per mezzo di corsi di riqualificazione dedicati ai lavoratori in difficoltà e alle fasce di lavoratori non tutelate da altri ammortizzatori sociali (apprendisti, collaboratori…).
Tali fondi sono stati impiegati per mettere in campo più di 9.800 progetti di formazione, che hanno mirato principalmente a raggiungere il massimo numero di lavoratori (1 milione 288 mila).

Maggiore attenzione all’impiego dei fondi interprofessionali e ai corsi di formazione interni o finanziati, vale a dire della formazione continua in generale, è risultata nel caso di aziende operanti in contesti altamente competitivi.

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