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La Distorsione alla Caviglia

La Distorsione alla Caviglia.

Un infortunio che non risparmia nessuno: dal sedentario, allo sportivo amatoriale a quello agonista. Un’equipe di professionisti della Magalini Medica, grazie a programmi riabilitativi accelerati ed a tecnologie avanzate, segue questa patologia dalla diagnosi, alla cura, alla rieducazione funzionale, dedicando sempre attenzione alla prevenzione

La distorsione della caviglia è uno dei traumi che più frequentemente colpisce l’arto inferiore; questo infortunio incorre negli sportivi agonisti, nei dilettanti, ma anche nelle persone che svolgono una normale vita lavorativa. E’ quindi importante, al di là della diagnosi e della riabilitazione, capire il perché di tale frequente casistica.
E’ vero che spesso la disciplina sportiva amatoriale viene sottovalutata da chi la pratica, senza prestare attenzione e senza essere in possesso di una adeguata preparazione atletica ma è anche vero che lo sport professionista vede una sempre più crescente quantità ed intensità degli allenamenti, un eccessivo stress agonistico ed una pazzesca evoluzione dell’attrezzo sportivo. D’altra parte è vero che spesso molti soggetti che non praticano alcun sport incorrono in questo trauma senza alcun elemento predisponente, come ad esempio scendendo un gradino delle scale!
Si capisce come la medicina riabilitativa moderna abbia iniziato a porre estrema attenzione alla causa (eziologia) che determina tali infortuni; si inizia a legare l’insorgere di problematiche fisiche ad uno stile di vita non propriamente connesso al concetto di benessere fisico (preparazione psicofisica, sedentarietà, inattività, eccessi di carico nell’allenamento, posture, ecc…). Si sottolinea la necessità di una valutazione generale dell’individuo sia dopo la distorsione, per capire le possibili cause del trauma, sia in una condizione di benessere come strumento di prevenzione! In Magalini Medica è già in atto da tempo un programma di screening globale, che valuta secondo esperienza e criteri scientifici lo stato psico-fisico del paziente e propone un adeguato programma di rieducazione funzionale (per riportare quanto prima il soggetto all’attività richiesta) o un programma di prevenzione (per evitare traumi o ricadute dopo traumi precedenti).
L’unità funzionale caviglia piede è un insieme di piccole ossa collegate saldamente fra loro da una miriade di ligamenti, che ne garantiscono la stabilità (immagine); nel particolare la caviglia è costituita da tibia (1), perone (2), astragalo (3), calcagno (4); i ligamenti deputati alla stabilità di queste ossa, e soggetti a trauma, sono quelli contrassegnati dal pallino rosso.
La distorsione della caviglia è un trauma che avviene quando il piede si trova a compiere una quantità eccessiva di movimento, tale da distorcere e stirare i ligamenti che dovrebbero tener salde le ossa; nella casistica mondiale si riscontra come l’85% delle distorsioni avvengano con un movimento eccessivo in Inversione, cioè con la pianta del piede che guarda all’interno (immagine); conseguentemente i ligamenti coinvolti saranno quelli del compartimento esterno.
Nelle ore successive da tale evento la caviglia, nella regione del malleolo esterno, si presenta quasi sempre gonfia, calda, rossa, dolente e con impossibilità di movimento (a volte con qualche segno di ematoma)
La maggior parte delle distorsioni sono di ordine minore, I°-II° grado e comportano solo una lesione legamentosa parziale, senza frattura ossea; a volte però può nascondersi una frattura, e spesso la sola valutazione clinica può non diagnosticarla con sicurezza; per questo motivo, dopo un evento traumatico di tal tipo, dove il dolore è forte, c’è presenza anche minima di ematoma e c’è l’impossibilità di caricare il peso sull’arto è vivamente consigliata una radiografia.
E’ importantissimo sapere che la stabilità delle ossa della caviglia non è data solo dai ligamenti, ma anche dalla pronta reazione di difesa del sistema muscolare e tendineo sotto il comando del cervello; tale complesso sistema di riflesso nervoso e di controllo del movimento sta infatti alla base della prevenzione dei traumi distorsivi; a livello dei ligamenti sono presenti dei “sensori”, detti recettori, che informano il cervello sulla posizione della caviglia nello spazio durante i movimenti (propriocezione); in base ai segnali che arrivano, il cervello elabora ed invia continue risposte ai muscoli per effettuare continui aggiustamenti e mantenere la caviglia in corretto assetto in modo da evitare eccessivi movimenti e conseguenti distorsioni (immagine); se la propriocezione è alterata, cioè i sensori non inviano i segnali corretti (come ad esempio nella casalinga che si infortuna scendendo le scale), o se il cervello non è in grado di elaborare giuste risposte, o se i muscoli non effettuano adeguati aggiustamenti la distorsione ha facilità a verificarsi; per questo Magalini Medica segue un accurato sistema di valutazione e di rieducazione della propriocettività come punto cardine per ridurre al minimo infortuni e re-infortuni di tal tipo.
La riabilitazione consiste in 3 fasi successive
1. Riduzione di gonfiore, infiammazione e dolore: ghiaccio nelle prime 72 ore (solo 10-15 minuti consecutivi ogni ora); argilla una volta al dì per una settimana; bagni caldo-freddi dopo le 72 ore; tecarterapia, laser ad alta potenza e linfodrenaggio nella prima settimana (per gonfiore e dolore); stampelle e divieto di carico per una settimana nelle distorsioni più complesse;
2. Ripristino della mobilità e della muscolatura: mobilizzazioni e manipolazioni articolari, tecniche fasciali e legamentose per aiutare la cicatrizzazione dei ligamenti, rendere i tessuti estensibili e raggiungere quanto prima il normale range di movimento; esercizi a lettino, o in stazione eretta, o su pressa per ripristinare forza e volume di tutte le catene muscolari dell’arto inferiore (soprattutto del bacino, grande e medio gluteo, la cui debolezza o deficit di controllo, si traducono spesso con un cambio d’asse della caviglia ed un’alterata propriocettività)
3. Ripristino della propriocettività e del controllo motorio; esercizi di stabilità su superfici instabili (tavolette oscillanti, cuscini ad aria, palloni, trampolini, pedane vibranti, pedane instabili compiuterizzate), aggiungendo in un secondo momento elementi distraenti (come movimenti degli arti superiori, trazione di cavi, lancio di una palla con gli arti superiori, calcio di una palla con l’arto inferiore elevato, ecc…), o percorsi dove il paziente deve iniziare ad esprimere anche forza resistente e soprattutto forza esplosiva (per prepararsi all’eventuale lavoro che svolgerà in campo, per ritornare all’attività lavorativa o sportiva specifica)
Infine, come definito da Magalini Medica secondo le linee guida scientifiche internazionali, si consiglia al paziente, per mantenere allenato il complesso sistema della propriocettività, per svolgere in corretto assetto tutte le attività richieste e per ridurre al minimo in futuro le recidive di distorsioni di caviglia, di seguire un programma di Prevenzione a domicilio, sotto osservazione mensile del fisioterapista.

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