Le cellule staminali rappresentano la nuova e promettente frontiera nella cura di malattie terribili come la leucemia. Molti ricercatori sostengono che le cellule staminali potranno potenzialmente rivoluzionare la medicina, in quanto il loro utilizzo potrà permettere di riparare tessuti specifici e addirittura di riprodurre organi lesionati, divenendo in questo modo il loro utilizzo una valida alternativa al trapianto. Proprio per questo motivo risulta essere vitale, ai fini della ricerca e soprattutto al fine di una applicazione medica, la donazione di cellule staminali. Con questo concetto, “donazione cellule staminali” appunto, si intendono tre diversi modi per prelevare cellule staminali all’interno dell’organismo.
Le cellule staminali possono essere prelevate sia da sangue periferico arricchito, sia dal sangue del cordone ombelicale, sia dal midollo osseo. Il sangue del cordone ombelicale ad esempio, tanto per entrare un po’ nello specifico, costituisce una fonte di cellule staminali emopoietiche adulte. Le cellule staminali prelevate da sangue di cordone ombelicale vengono impiegate per curare malattie come il morbo di Gunther, la sindrome di Hurler, forme di leucemie acute e altre patologie che interessano prevalentemente i bambini. Per la raccolta delle cellule staminali del cordone ombelicale, Il sangue viene raccolto dal cordone ombelicale stesso, grazie ad un prelievo dalla vena ombelicale. Una volta raccolto, ne viene calcolato il volume e la quantità di globuli bianchi, che non devono essere inferiori, rispettivamente, a 60 ml e 800 milioni. Il sangue raccolto viene successivamente analizzato, e i risultati vengono inseriti all’interno di un database globale, fonte indispensabile a livello medico per poter rintracciare le varie compatibilità.
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