Non è mai stato così appropriato l’adagio che “quando si vuole si può”. Ed in Svizzera i trasporti sono veramente il fiore all’occhiello della confederazione che
quest’anno non tralascia di festeggiare i 125 anni della Ferrovia retica.
E da noi?
Ci riferiamo allo storico impianto, unico al mondo ad arrampicarsi nel 1880 su di un vulcano attivo, il Vesuvio,visitato a quei tempi esclusivamente a piedi o a dorso di mulo. Fu l’ingegnere ungherese Ernesto Emanuele Oblieght, che affidò ai colleghi Galanti, Sigl e Wolfart, l’incarico di studiare un sistema che permettesse la salita al cono stando comodamente seduti. I tre uomini, che già avevano realizzato piani inclinati in altre parti d’Europa, portarono a termine la stesura del progetto. Ci vollero 10 anni, prima per avere l’autorizzazione alla realizzazione del piano e all’esercizio dell’impianto poi per risolvere i problemi con le comunità locali, che rivendicavano i propri diritti sul gran numero di turisti che visitavano il Vesuvio. Finalmente il 25 maggio del 1880 tutti a bordo per inaugurare la funicolare del Vesuvio, che fu immortalata anche dalle note di “Funiculì Funiculà” di Lucio Denza. La vita della ferrovia leggera, in parte a cremagliera, costruita nel 1903 cambiò la funzionalità con nuovi motori elettrici, ma la funicolare di casa nostra dovette fare i conti con l’eruzione del vulcano che oltre a distruggerla cambiò anche la forma e l’altezza del cono. Dopo alterne vicende, collegate ad altre eruzioni, il Vesuvio non si è risvegliato, ma la funicolare dal 1943 non è stata più ricostruita. In tempi recenti (siamo alla fine degli anni Novanta) si è progettata la realizzazione di una nuova funicolare, ma i lavori si sono fermati inspiegabilmente… e il sogno non è più diventato realtà, anche se nel 1997 il Vesuvio è stato inserito dall’Unesco tra le riserve mondiali della biosfera. Ben altre fortune ha avuto la Ferrovia Retica, progettata e poi costruita nel 1889 e inserita dal 2008 nei siti del patrimonio mondiale dell’Unesco, grazie al connubio fra arte ingegneristica e paesaggio. Sui suoi binari transita ancora oggi il trenino rosso del Bernina. La Ferrovia retica fu progettata dall’ illuminato imprenditore olandese Willem Jan Holsboer che, in Svizzera, gettò le basi per la costruzione di una ferrovia nel cantone dei Grigioni. Si iniziò con l’apertura della tratta Landquart-Klosters e solo un anno dopo ci fu il prolungamento fino a Davos. Oggi è una rete a scartamento ridotto lunga 384 chilometri nel cuore delle montagne svizzere. E proprio tra pochi mesi festeggerà i suoi 125 anni di viaggi affascinanti, attraversando il Cantone più grande della Svizzera.
In tema di bellezze mozzafiato, è possibile goderle viaggiando sui famosi trenini rossi. Facilitati dagli ampi finestrini panoramici di cristallo delle carrozze si potrà ammirare il più grande spettacolo delle montagne circostanti che solo la natura può offrire. In un recente incontro a Napoli il vicedirettore di Svizzera Turismo, Piccarda Frulli, Enrico Bernasconi, rappresentante per l’Italia della Ferrovia retica e Matteo Spiller, market manager di Swiss Travel System, hanno raccontato come la Svizzera muove le persone da ovest ad est, da nord a sud e sempre all’insegna dell’efficienza e “del buon vivere la natura”. In particolare con il Bernina Express sarà possibile provare un’emozione lunga 122 chilometri, due ore spettacolari per oltre un milione di passeggeri trasportati all’anno, compresi i pendolari. Partendo da Coira, il treno attraversa l’Engadina e si snoda lentamente passando per la Val Poschiavo fino alla Valtellina, in territorio italiano. Pronti dunque per fotografare questi panorami stupendi, che si possono ammirare dal viadotto Landwasser alto 65 metri, ma anche più avanti attraversando le gole di Schyn, il ghiacciaio del Monteratsch e il viadotto elicoidale di Brusio. Altra storia il Glacier Express che in sette ore e mezza collega St. Moritz a Zermat, passando per viadotti e vertiginose gallerie a spirale, che ben si armonizzano con i paesaggi selvaggi e romantici. Dall’Engadina al Cervino si muove il rapido “più lento del mondo”, che è anche il più famoso. L’avventuroso treno bianco – rosso valica la catena alpina e dopo aver attraversato 91 gallerie si tiene in equilibrio su ben 291 ponti. A questo punto lo spettacolo è garantito, vi aspetta la vista del Cervino, il simbolo della Svizzera. Tutto intorno laghi e villaggi caratteristici che scorreranno davanti a voi come in un film dove vi sentirete al centro della scena.
Gli amanti della ferrovia potranno prenotarsi fino al 25 aprile per un viaggio realizzato ad hoc per l’ anniversario e organizzato dall’11 al 15 giugno. L’emozionante avventura durerà 125 ore: a bordo di diversi tipi di treni si potranno percorrere tratti della rete ferroviaria elvetica del cantone più grande della Svizzera. Per cinque giorni si apprenderà tutto sui capolavori dei pionieri della ferrovia dell’epoca, attraversando varie aree linguistiche e culturali e ammirandone le attrazioni turistiche. Il viaggiatore sarà accompagnato nel suo tour da guide poliglotte, ad ogni buon conto ogni posto è dotato, come nei bus citysightseeing, di attacchi per cuffie e auricolari che illustreranno gli stupendi panorami di volta in volta che il trenino rosso e bianco li attraverserà. Il prezzo è di euro 1340 e comprende: quattro pernottamenti in camera doppia/singola con prima colazione, quattro cene, un pocket lunch, un pranzo al ristorante, visita guidata attraverso le officine di Landquart, ingresso al Museo ferroviario dell’Albula, visita del Giardino dei Ghiacciai di Cavaglia. Ci sono poi soluzioni più abbordabili. Il giorno di Pasqua si parte in bus da Milano fino a Tirano si prosegue con il trenino del Bernina per raggiungere St. Moritz e avere il tempo di visitare l’elegante cittadina d’oltralpe, per poi far rientro a Milano, il tutto al costo di appena 59 euro.
Intanto Pasqua è alle porte e attraverso il Swiss Travel System si potrà scoprire la Svizzera a bordo di treni, autobus e battelli. «Le offerte per Pasqua in Svizzera non mancano – ha ricordato Piccarda Frulli – con la possibilità di abbinare all’albergo le visite ai musei, presenti in gran numero». Processioni storiche del giovedì prima di Pasqua non mancano ad esempio nel Ticino, a Mendrisio, mentre il centro di Lugano si trasforma in un grande palcoscenico con piazze animate a festa, programmi d’intrattenimento ed esibizioni folkloristiche. Ad Ascona il 20 aprile sarà proposto il tradizionale concerto sinfonico di Pasqua nella Chiesa Santa Maria della Misericordia, nota per la sua ottima acustica. Dolce tipico pasquale è la
colomba ticinese, protetta dal 1999 dal marchio di qualità, istituito dalla Società mastri panettieri pasticcieri confettieri del Cantone.
A proposito di anniversari, nel 2014 i mezzi pubblici svizzeri propongono tante chicche imperdibili per il 25° compleanno dello Swiss Pass. Fu alla fine degli anni Trenta che le Ferrovie Federali Svizzere (FFS) lanciarono lo Swiss Pass, un biglietto “all-in-one” per le vacanze. Il viaggiatore con un unico biglietto potrà spostarsi con qualunque mezzo di trasporto ed entrare gratuitamente in molti musei, oltre ad ottenere sconti nei negozi convenzionati.
Gli svizzeri possono considerarsi campioni del mondo per l’uso dei viaggi ferroviari. Infatti non esiste un’altra nazione che percorra così tanti chilometri in treno come gli elvetici: in media all’anno sono 2.274 i chilometri percorsi a persona. È anche da primato l’intera rete dei trasporti pubblici che permette di percorrere 11.000 chilometri su 814 linee su gomma o solcare i laghi elvetici con 148 diversi battelli, alcuni dei quali a ruota in servizio da cento anni. Ma questa è un’altra storia.
Harry di Prisco
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