Oggi sono rientrato in Molise e con grande gioia ho potuto constatare che la nostra missiva (circa 10.000 lettori solo nel Blog di Co.Re.A) è stata letta da Papa Francesco. Sono molto soddisfatto perché il nostro unico scopo è stato raggiunto: il Santo Padre ha letto il nostro pensiero. Ne deduco che gli sia anche piaciuto visto che siamo stati invitati al suo cospetto in Vaticano. La nostra missiva è arrivata al Papa prima che giungesse in Molise. A Campobasso, infatti, una parte della sua omelia contiene una frase sibillina: “Basta con le chiacchiere e i partiti”, un passo breve ma denso di significato. Un'inflessibile critica verso una classe dirigente contaminata dalla corruzione e incapace di affrontare e risolvere i problemi della gente comune. Sembra persino che il Papa si sia rifiutato di concedere qualsiasi colloquio privato ai politici molisani, dal primo all'ultimo. Il Santo Padre poi ha biasimato le diversità sociali e chi costringe gli ultimi alla emarginazione non solo sociale. Un Papa che ha preferito abbracciare i malati, sedersi a tavola con i poveri, incontrare gente in difficoltà. Ha chiesto invano ai politici di non sedersi in prima fila ma di lasciare il posto agli ultimi. Ha individuato nei potenti e nei personaggi dai discorsi facili il male dell'immobilismo politico, economico e sociale. In Molise il Santo Padre ha rimarcato più volte tutto questo. Mi risulta che sia sceso dall’elicottero ed il primo abbraccio sia stato per una malata. A tavola si è seduto con i poveri e con la gente bisognosa. Ad Isernia ha scelto di andare nella casa circondariale intrattenendosi a lungo con i detenuti. La sua lezione morale emerge chiarissima. “Sono dalla parte degli ultimi, dalla parte di chi chiede ed ha diritto ad essere aiutato”. Papa Bergoglio non rifugge chi è in difficoltà ed ha bisogno, anzi sembra essere al loro fianco! Lo ha detto a chiare lettere senza se e senza ma. Mi auguro che tra i politici (e non solo) presenti nessuno faccia finta di non aver capito. Mi auguro che qualcosa cambi realmente! Unico neo, il fatto che il Papa probabilmente non ha potuto conoscere “l'altro Molise”, quello dell'ecomafia, della corruzione, dello scandalo dei gruppi consiliari e di tantissimi altri problemi che affliggono la nostra regione! Se andremo a Roma sarà una delle nostre priorità fargli conoscere anche l'altra faccia della medaglia. La sua sfida più avvincente la lancia con un messaggio universale: “Non rinunciamo ad un mondo più giusto”. Occorre ora che tutti comincino a lottare uniti - senza barriere di nessun tipo - per costruirlo! E' ora di finirla con la retorica delle parole e passare ai fatti iniziando ad agire in conformità ai principi di legalità e perché no anche agli insegnamenti di Jorge Mario Bergoglio in tema di lotta alla corruzione. (dr. Vincenzo Musacchio – Presidente Co.Re.A. Molise).