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La macchina universale di Turing, la relazione tra hardware e software e i limiti della calcolabilità.

DIBATTITO PUBBLICO dedicato alla figura e alle scoperte del grande matematico “padre” del calcolatore elettronico, di cui cade quest’anno il centenario della nascita.

Pontificia Università Lateranense, Aula 301
Piazza S. Giovanni in Laterano 4, Roma
Venerdì 26 ottobre 2012, h. 17.30

Sappiamo che i processi di calcolo possono essere rappresentati come sequenze di simboli (software) che carichiamo sui nostri computer (hardware): queste sequenze possono anche mettere in moto fenomeni fisici per risolvere molteplici problemi. Esistono però dei limiti teorici alla possibilità di risolvere problemi, anche se potessimo aumentare la capacità di memorizzazione dei computer in maniera illimitata, se avessimo cioè un computer di dimensioni infinite.
Per celebrare i 100 anni della nascita di Alan Turing, matematico, logico e critto-analista inglese, che con le sue intuizioni permise di sviluppare i processi che portarono alla nascita dell’informatica, SEFIR ha invitato il Prof. Alberto Pettorossi docente di Informatica Teoretica all’Università di Roma Tor Vergata, introdotto dal prof. Giandomenico Boffi, ad approfondire i limiti della calcolabilità, partendo dalle idee di base della nota Macchina di Turing. Queste idee sono state al fondamento della costruzione del primo calcolatore elettronico programmabile, “Colossus”, che permise negli anni ’40 di forzare il famoso codice criptato della macchina “Enigma” usata dai Tedeschi e che diede un contributo notevole alla soluzione della Guerra a favore degli Alleati.

Turing fu anche il primo a comprendere che lo sviluppo delle “Macchine” avrebbe dovuto tener conto della “non calcolabilità” di alcune funzioni matematiche. Egli, partendo dalla sua “Macchina”, indagò sulla relazione tra l’intelligenza umana e le macchine di calcolo ed elaborò anche una serie di ipotesi sulle caratteristiche della morfogenesi biologica, sul rapporto fra vita e casualità di incredibile attualità.
Questi i temi dalle implicazioni anche teologiche di più ampio respiro, elaborati dagli studiosi di Intelligenza Artificiale, che verranno affrontati dal Prof. Pettorossi.
La conferenza, il cui ingresso è libero, si svolge in parallelo alle due giornate seminariali del gruppo di lavoro SEFIR che si dedica alle “Parole della scienza”. Una ventina tra scienziati, filosofi e teologi che riflette già da tempo sull’utilizzo di alcuni vocaboli comuni tanto nel discorso scientifico quanto in quello filosofico e teologico. Temi degli anni passati, le parole “caso”, “probabilità”, “misura”, “verifica”, “esperimento”, “irreversibilità”, “trasformazione”, “complessità” e “struttura”.
I termini del 2012 saranno teoria e modello.

Rapporti con la stampa Paola Scarsi 333 8601060

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