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La normativa sull’autotrasporto fa chiarezza sulla gestione dei pallet ANITA: un buon risultato per superare le criticità dell’interscambio e contrastare l’attività di riciclo

Nessun obbligo da parte del vettore di gestire gli imballaggi nelle attività di trasporto; esercizio dell’attività di commercio delle unità di movimentazione subordinato al possesso di una apposita licenza; richiamo al rispetto della normativa comunitaria e nazionale in merito all’igiene e alla salute pubblica. Questi gli aspetti contenuti nel pacchetto di norme sull’autotrasporto diventato legge lo scorso 4 agosto che regolamentano l’utilizzo dei pallet, i bancali utilizzati per movimentare le merci.

In particolare, la normativa prevede che al termine del viaggio, il vettore che ha trasportato merce imballata o stivata su apposite unità di movimentazione non ha alcun obbligo relativo alla gestione e alla restituzione di tali unità utilizzate durante il trasporto.

Inoltre, il possesso di una apposita licenza rilasciata dalla questura competente per l’esercizio dell’attività di movimentazione del pallet e gli adempimenti al quale è soggetto il titolate di tale licenza pongono un freno all’attività illecita di riciclo e contraffazione dei bancali praticata da soggetti non autorizzati.

“L’accordo siglato con il Governo contiene importanti provvedimenti per la competitività dell’autotrasporto – commenta Giuseppina Della Pepa, Segretario Generale di ANITA. Sul versante dei bancali si registra finalmente un cambiamento di rotta che mira a garantire maggiore trasparenza nella pratica d’interscambio tra vettori e committenti e al tempo stesso a contrastare il traffico illecito del riutilizzo dei bancali”.

ANITA da tempo aveva suggerito alle proprie imprese di abbandonare la pratica dell’interscambio a causa dei contenziosi che spesso ne conseguivano e degli oneri gestionali e amministrativi a carico del vettore.

La normativa entrata in vigore – esonerando i vettori dall’obbligo di gestire l’imballaggio, e limitando in tal modo il rischio di traffico e gestione illecita di tali unità di movimentazione – genererà una riduzione notevole di costi per il settore che, sulla base di calcoli effettuati dagli studi del Centro di Ricerca sulla Logistica dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza e dal Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, sono stimati in circa 30 milioni di euro. Inoltre, tale provvedimento potrà contribuire ad affermare pratiche professionali di gestione dei pallet portando le imprese committenti ad affidarsi ad operatori specializzati nella fornitura, gestione e movimentazione di bancali.

“Le disposizioni sui pallet rappresentano un primo passo positivo che però deve avere seguito – ha ribadito il Segretario Generale ANITA. Il prossimo obiettivo dev’essere un’armonizzazione comunitaria sulla sanitarizzazione dei bancali nel trasporto di prodotti alimentari per garantire maggiore igiene, integrità e salubrità della merce”.

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ANITA è la più antica associazione di imprese di autotrasporto merci in Italia. Nata nel 1944, aderisce a Confindustria ed è una delle organizzazioni costituenti la Federtrasporto che raggruppa le principali associazioni di trasporto e logistica. Conta circa 3.000 imprese aderenti con un parco veicolare di oltre 50.000 veicoli e una media di oltre 15 veicoli per impresa.

www.anita.it

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