Il tesoro dei segni di Guerra sparso in tutta la Romagna tra fontane, statue e mosaici.
L’eredità di un artista può avere tante forme.
Tonino Guerra lascia al mondo opere straordinarie, dal cinema alla letteratura.
Ma alla Romagna e alla Valmarecchia il Maestro santarcangiolese ha dato qualcosa di più: un segno tangibile del suo passaggio.
Sono numerose le opere realizzate o volute dal poeta per salvaguardare e valorizzare la bellezza del suo territorio.
Santarcangelo e Pennabilli sono le due città in cui è più facile imbattersi nelle creazioni di Tonino Guerra, ma anche molti hotel 4 stelle Rimini hanno reso omaggio al poeta organizzando mostre all’interno delle sale congressi presenti nelle strutture.
La città natale del poeta ne ospita molte, soprattutto nel centro storico.
Le parole sui muri sono piccole targhe, spesso firmate Gruppo Amici Santarcangelo, con cui il maestro ha voluto ricordare santarcangiolesi illustri come l’e sindaco Cristina Garattoni o i pittori Giulio Turci e Giudo Cagnacci.
E’ u vero e proprio baule il ristorante La Sangiovesa, dove si può ammirare L’orto dei poeti, dedicato i santarcangiolesi Pedretti, Fucci, Baldini e Rocchi.
I Sette messaggi del sindaco al mio paese contengono gli appelli di Tonino a tutela della bellezza della sua città.
All’interno del locale si trovano inoltre le sette stufe “russe” e quella del Bornaccino, oggetto di una recente contesa.
Alla Sangiovesa si possono ammirare anche le Colombaie in minitra e la Sorgente dei desideri, oltre alle Madie pietrificate.
Ma non è tutto, perchè al Museo Etnografico c’è la Sassola mentre due hotel 4 stelle Rimini della città ospitano altrettante opere del Maestro.
All’Hotel Della Porta sono conservati I pensieri colorati, due mosaici che raffigurano “le parole che stanno sotto il cuscino”.
Al Villino si trova la Fontanella di Francesca da Rimin, che ricorda il suo passaggio a Santarcangelo.
Ultima, ma solo in ordine di tempo, è la fontana del Campo della Fiera.
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