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La storia della città di Nuoro

A caccia della vacanza ideale, del posto giusto per rilassarsi e dimenticare gli stress quotidiani, impossibili da evitare durante le lunghe giornate di lavoro e fatica. A caccia del posto giusto, dicevamo, per una vacanza. La Sardegna non potrà non venirvi in mente, con le sue spiagge celestiali ed un mare cristallino. Sì, la Sardegna è il posto giusto, quello che cercavate e quello dove potrete finalmente rilassarvi, staccare, spegnere il cervello, allontanare i pensieri ingombranti, dedicare tutto il tempo a voi o alla vostra famiglia.

Non resta che decidere in quale posto della Sardegna recarsi, trascorrere il tempo da dedicare al relax. Le località sono davvero tantissime, potreste addirittura prendere in considerazione di compararle con un servizio appositamente pensato per questo genere di operazioni sul web. E’ il caso di Emporio Vacanze, agenzia specializzata nelle vacanze proprio in Sardegna, in grado di offrire ai potenziali clienti una scelta davvero molto vasta di quelle che sono le migliori strutture presenti sul territorio, suddividendole per aree e dunque facilitando le operazioni di ricerca degli utenti.

Parlando di Sardegna, oggi approfondiamo la storia della località di Nuoro. Le origini della città sono incerte. Dagli ultimi studi risulta che, in età nuragica, gli abitanti della zona, per sfuggire all’avanzata dei romani, si rifugiarono prima nei pressi del Monte Ortobene e, solo successivamente, si sarebbero spostati più a valle e stabiliti nella zona in cui sorse il più antico rione di Nuoro: Seuna. I primi documenti scritti risalgono al 1342, tuttavia il toponimo Nugor (tutt’oggi i Nuoresi chiamano Nugoro la loro città) compare, per la prima volta, in un documento risalente alla fine dell’ XI secolo. Dopo la caduta dell’impero romano, la città passò, come del resto tutta la Sardegna, in mano ai Bizantini, i quali la governavano senza apporre alcun beneficio, ma bensì gravandola con le forti tasse di guerra. Non è conosciuto di preciso quando Nuoro passò sotto il dominio dei giudici d’Arborea, se prima o durante il lungo periodo di ostilità tra questi e gli aragonesi: vi è, invece, prova certa che Nuoro fece parte prima del Giudicato di Torres e poi di quello d’Arborea, dato, quest’ultimo, testimoniato dalla presenza dei rappresentanti della città, all’armistizio stipulato tra Giovanni I d’Aragona e Eleonora d’Arborea nel 1388. Sfiorata dall’influenza delle due repubbliche marinare di Genova e Pisa, con l’avvento degli aragonesi prima (1297) e spagnoli dopo (1479), Nuoro conobbe un regime feudale oppressivo, che contribuì alla diffusione del banditismo e dell’isolamento, situazione in cui versava tutta l’aria barbaricina. Durante i primi anni dell’800, poi, Nuoro fu sede di vere e proprie sommosse popolari, represse duramente dal governo, dovute dall’Editto delle Chiudende del 1820, il quale prevedeva un’inarrestabile privatizzazione, a favore dei ricchi proprietari terrieri, delle terre ad uso comunitario, sulle quali si basava parte dell’economia della città. La più nota di queste sollevazioni popolari è il tumulto de Su Connottu, durante il quale pastori e agricoltori privati della terra, attaccarono e bruciarono il Municipio; dopo il 1945 (Nuoro non ebbe esperienza diretta della seconda Guerra Mondiale) la città si espanse a ritmo sostenuto, in conseguenza del progressivo spopolamento dei centri vicini, con un incontrollato sviluppo edilizio che andò a discapito dello spiccato carattere di villaggio rurale della città di Nuoro.

A cura di Appartamenti-Sardegna
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