Marcialonga Story contro la frenesia del moderno
300 partecipanti vintage inaugurano il fine settimana Marcialonga
Anche Franco Nones oro a Grenoble ‘68 in gara
Val di Fiemme e Val di Fassa pronte per la granfondo numero 40
Marcialonga, crociata di uomini che si ribellano all’agonia della vita moderna. Vinta oggi da tutti i quasi 300 partecipanti della Marcialonga Story, tra le valli di Fiemme e Fassa, che alla modernità hanno risposto per le rime con attrezzature e abbigliamento d’epoca, e un entusiasmo da vendere.
Così ha preso ufficialmente inizio stamattina il fine settimana della Marcialonga di Fiemme e Fassa, la regina delle granfondo italiane, e lo ha fatto con uno straordinario tuffo nel passato dello sci di fondo.
Parafrasando un vecchio filmato degli anni Settanta, lungo le due valli di Fiemme e di Fassa si è vista una lunga fila di uomini e donne spingere sulle racchette verso il traguardo, e sul volto di ognuno c’erano dipinti l’emozione, l’entusiasmo e la gioia di essere di nuovo in pista. Tutto era curato nel minimo dettaglio, da sci, racchette, scarponi e indumenti – vagliati in partenza e tutti antecedenti il 1976 – passando per i ristori con brodo e pollo, fino alla colonna sonora che da Battisti a Mina, passando per Camaleonti e Adriano Celentano ha accompagnato i concorrenti da Lago di Tesero a Predazzo. 11 km di gara vinti alla fine dall’italo-russa Eugenja Bichugova e dal fassano Paolo Pellegrin.
“Quando ho saputo che si sarebbe fatta questa manifestazione, ho fatto tutto il possibile per esserci”, ha commentato a caldo la Bichugova, prima assoluta sul traguardo “e rivivere tutto questo è stato semplicemente straordinario.”
Il tifo del numeroso pubblico raccolto in zona partenza e arrivo, ma anche lungo l’intero percorso – nonostante i -12 gradi registrati in mattinata sui termometri trentini – ha sostenuto tutti i 300 fondisti e anche quando la sfortuna si è messa in mezzo, con qualche caduta e qualche sci o racchetta spezzati, l’esaltazione e il fervore di tutti non si sono mai attenuati. “Ho fatto fatica perché l’allenamento non era certo da gara”, ha detto Pellegrin, classe 1955 di Vigo di Fassa, “ma indossare ancora una volta questi sci davvero è stato emozionante. Spero vivamente ci sia una seconda volta il prossimo anno.” E al termine della Marcialonga Story, tutti quanti hanno detto lo stesso e il team Marcialonga del presidente Alfredo Weiss sta già vagliando seriamente e concretamente questa possibilità.
Franco Nones, l’oro olimpico e mondiale di Grenoble ‘68, indossava il numero 1 della Marcialonga Story, oltre all’intera divisa olimpica (sciolina compresa), e per un buon tratto di gara è sembrato di rivederlo nell’impresa francese di 45 anni fa. “Devo ammettere che gli sci andavano come allora, e poter rivivere quel tempo è stato fantastico.” Nones ha chiuso la sua gara con grande stile e ha lanciato uno spassionato “monito” al…fondo moderno: “Ho curato la mia attrezzatura personalmente, sciolina e tutto il resto, ed è quello che ogni fondista dovrebbe sempre fare. La gara devi farla tu da cima a fondo, anzi molto prima di essere in partenza.”
I concorrenti della Marcialonga Story provenivano da diverse province italiane, ma anche da Norvegia, Russia, Germania o Svizzera, e tanti saranno in pista di nuovo domani “senza sci e bastoncini d’epoca però” – è stato il commento unanime – in mezzo ai 7500 iscritti della 40.a Marcialonga di Fiemme e Fassa. Lo start di gara sarà alle 8.15 da Moena in Val di Fassa, e tutto si concluderà a Cavalese in Val di Fiemme.
Info: www.marcialonga.it
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