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L’arte antica degli orologi

orologi firenze

Intorno al 1700 si inventarono nuovi meccanismi per rendere gli orologi sempre più precisi.L’invenzione dell’ancora dovuta ad un orologiaio inglese, William Clement, diminuirà l’oscillazione.In seguito George Graham introdusse lo scappamento senza rimbalzo.Da allora, verso il 1715, tutte le pendole vennero munite di una cassa facendo diventare l’orologio un vero e proprio mobile d’arredamento.Dapprima le casse erano diritte poi man mano assunsero sagome sempre più articolate.Maestri artigiani come gli ebanisti crearono lavori meravigliosi usando legni sempre più pregiati.Fra l’Inghilterra e l’Olanda nacque una vera e propria collaborazione che ha reso talvolta difficile distinguere i due stili ma anche in Italia emersero orologiai capaci di concorrere con questi artisti orologiai. In Svizzera spiccavano le città di Ginevra e Neuchatel, paesi i cui lavori degli orologi venivano molto imitati, soprattutto le pendole, creazioni dal meccanismo perfetto.Su di esse venivano applicati piccoli bronzi che le abbellivano ed anche carillon.In Italia la pendola da caminetto o da tavola porta il nome di pendola romana, orologio molto in voga nel Settecento che subì nella struttura gli influssi barocchi.Ogni paese ebbe insomma i suoi abili costruttori e molti di quei lavori si trovano nei musei di arte applicata e anche in Italia si ebbero orologi magnifici ai cui studi si dedicarono molti sacerdoti come Don Angelo Cipolla, Francesco Borghesi.Un meccanico staordinario fu Bartolomeo Ferracina i cui lavori destavano stupore e ammirazione;suo il rifacimento dell’orologio di San Marco a Venezia che ancora oggi, nonostante il passare degli anni, funziona ancora.I lavori di quest’uomo sono ricercatissimi dai collezionisti di tutto il mondo.Non si possono non ricordare i Arancini di Firenze che andarono a lavorare in Francia e ad esprimere la loro maestria nelle ville di Versailles e Saint-Germain.Celebre artista fu anche Bernardo Facini della città di Venezia.Il suo piccolo orologio si può ammirare nei Musei Apostolici Vaticani ed è chiamato il Planisferologio di Parma e fu eseguito nel 1725.Si tratta di una opera eccezionale soprattutto nella parte posteriore.Va ricordato anche il frate domenicano Giambattista Embriaco che costruì il suo primo orologio a 17 anni e la sveglietta italiana che commerciò.Un critico francese si espresse su di lui con le seguenti parole”non credeva vi fossero in Italia cultori così seri dell’arte orologiaria”.

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