Nella cucina italiana di norma non si usa friggere la frutta, eppure in altri paesi del mondo sembrerebbe una pratica piuttosto comune.
Per esempio in Nigeria c’è un piatto tradizionale in cui troviamo, oltre alle cipolle soffritte in olio di cocco, le banane fritte che fanno da contorno ad uno dei piatti più ricchi e più variegati di ingredienti del continente africano.
Spostandoci in un altro continente, per la precisione in Asia, scopriamo che la banana fritta accompagnata da semi di sesamo, fa parte anche della cucina tradizionale birmana. Da queste parti in genere questa pietanza viene consumata come un normale snack, ma può essere servita anche come dolce alla fine di una cena. La ricetta è piuttosto articolata, ma in compenso si possono usare sia banane comuni che piccole banane tropicali, un po’ più complicate da trovare in Italia, infatti di norma si trovano negli alimentari etnici.
Friggere le banane fa parte anche della tradizione culinaria del Messico, dove appunto sono molto popolari le banane fritte messicane. A differenza della ricetta birmana, le banane fritte alla messicana non hanno i semi di sesamo, ma vengono fritte dentro dell’olio bollente fino a quando non raggiungono la doratura desiderata, poi con della carta assorbente si asciuga l’olio in eccesso, ed infine si ricopre la banana con del burro o se preferite della margarina e si aggiunge un po’ di zucchero di canna.
E’ facile pensare che le ricette con banane fritte sono più comuni nei paesi in cui la banana è un frutto estremamente comune, quindi non sarà un caso che anche nelle Filippine c’è un dolce tipico costituito appunto da banane semi mature fritte, comunemente chiamate banana q o anche banana cue. In questo caso il frutto ricoperto di zucchero viene immerso nell’olio bollente fino a quando la banana non raggiunge quel colore a metà fra il dorato e il marrone. Una volta tirato fuori dall’olio, in ogni banana viene infilato un bastoncino di bambù come si fa con gli spiedini.
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