Le orecchie a ventola , questa è la dizione corretta, o ad ansa , rappresentano un inestetismo abbastanza frequente e discretamente tollerato dal portatore. In certi casi costituiscono il presupposto per il sorgere di qualche disagio psicologico fino a veri e propri complessi, specie in tenera età ma anche in età adulta. Al punto da condizionare il tipo di taglio dei capelli. È curioso , ma per una deformità che apparentemente è di così semplice soluzione , esistono numerosissime tecniche chirurgiche. A testimonianza del fatto che , se è molto semplice ridurre la sporgenza del padiglione auricolare dalla testa, non è altrettanto facile ricostruire tutti i particolari anatomici delle orecchie che si presentano piuttosto complesse dal punto di vista estetico. Nella malformazione delle orecchie a ventola, infatti, non si tratta solo di variarne l’orientamento, ma di ricostruire anche i particolari. Molto spesso si tratta di ridurre la cartilagine della conca e di ricreare un antelice assente, la piega più evidente del padiglione auricolare. Quello che al profano appare come un intervento molto semplice è in realtà un’operazione molto delicata e richiede molta esperienza. L’intervento, detto otoplastica, si esegue in anestesia locale, in day hospital e richiede una medicazione occlusiva per due o tre giorni. Otoplastica firenze arezzo
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