La Puglia è una delle regioni maggiormente prese d’assalto dai turisti nostrani e non solo e offre una serie di attrattive del tutto variegate e in grado di andare incontro alle aspettative di target turistici differenti. Tra le città più rinomate e apprezzate c’è sicuramente Ostuni, da molti conosciuta come la Città Bianca per via di un centro storico contraddistinto da edifici completamente bianchi e che risaltano alla distanza. Il colpo d’occhio è notevole e rende l’incontro con il borgo brindisino assolutamente unico e suggestivo. In estate, hotel e b&b Ostuni si riempiono ma la città ha saputo assicurarsi un flusso di turisti costante nel corso dell’anno, grazie a un contesto pieno di fascinazioni e attrattive storiche, artistiche e paesaggistiche.
La città bianca
Nei dintorni della Valle d’Itria, e in particolar modo nei pressi di Ostuni, c’è una grande abbondanza di giacimenti di calce. Nel corso dei secoli, gli ostunesi la utilizzarono massivamente per imbiancare i prospetti degli edifici, con l’obiettivo di riflettere il più possibile i raggi del sole e rifrangere parte della luce per le viuzze anguste del centro. Fino a pochi anni fa, il centro storico era completamente candido; oggi non sono rari gli edifici dipinti di colori più accesi, sebbene da lontano il colpo d’occhio non sia stato minimamente intaccato e, a guardare la città nel suo insieme, il bianco delle sue costruzioni resta abbacinante e decisamente particolare.
L’arte ostunese
Da un punto di vista storico, la città di Ostuni non si differenzia da tantissimi altri centri della Puglia. Nel corso della storia, la città conobbe un’alternanza ininterrotta di dominatori, possessori di retaggi culturali dissimili che non mancarono di manifestare anche sul territorio ostunese. Così, oggi la città bianca è un mosaico di arti, che si armonizzano nel centro storico e si susseguono. Tracce romane, bizantine, gotiche e barocche convivono con naturalezza e si fanno depositarie di una storia intensa e piena di fascinazioni ancestrali. la Basilica Minore di Ostuni resta la testimonianza più significativa di quegli avvicendamenti e ancora oggi si può apprezzare l’incrocio di stili, tra la facciata gotica, la pianta romanica e gli interni più marcatamente barocchi.
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