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L’ergonomia in ufficio è ancora riservata a pochi

I risultati della ricerca di Jabra e YouGov parlano chiaro: esiste ancora un divario molto rilevante quando si tratta di ergonomia e attrezzature a disposizione in ufficio, e sia il livello d’istruzione che la zona in cui si lavora, giocano un ruolo significativo sul comfort nello stare seduti e sulla possibilità di avere a disposizione degli auricolari o un telefono portatile.

 

 

Non a tutti è riservato lo stesso livello di comfort quando si tratta di lavoro: nella grande battaglia delle attrezzature ergonomiche per l’ufficio, per esempio, è molto più probabile avere un mouse ergonomico se si lavora in ruoli Gestionali o nella divisione IT –  gli ingegneri hanno più tavoli regolabili rispetto a qualsiasi altro gruppo. La divisione Finanza ha il più basso “punteggio” ergonomico di tutto l’ufficio : solo un mero 16 percento ha un tavolo regolabile, rispetto al 32 percento della divisione IT, quella in cui si trovano la maggior parte dei dispositivi tecnologicamente avanzati ed ergonomici.

 

L’indagine rivela anche un legame significativo tra il livello di istruzione e il diritto ad avere un equipaggiamento che soddisfi le esigenze ergonomiche. Se si è in possesso di un dottorato di ricerca, si hanno il doppio delle probabilità di avere un mouse innovativo o una cuffia professionale, rispetto a una persona con una formazione di base, che ha frequentato solo la scuola elementare o la scuola media. Inoltre, sembra esserci un collegamento diretto tra l’istruzione e l’uso di auricolari: al 70% delle persone altamente istruite viene messo a disposizione un auricolare rispetto ad appena il 50%  di coloro senza laurea. Più alto è il grado di istruzione più si ha una maggiore probabilità di ottenere in dotazione un auricolare wireless.

 

Le società danno chiaramente la precedenza, per quanto riguarda gli strumenti ergonomici, al personale istruito, ma questo impedisce che tutti i membri del personale raggiungano il loro massimo potenziale: in Italia un impressionante 97% dichiara di sentirsipiù efficiente usando un auricolare o una cuffia wireless – indipendentemente dal livello d’istruzione.

 

“E’ fondamentale supportare le esigenze ergonomiche di tutti i membri del personale. Non solo il reparto IT o chi è in possesso di un dottorato di ricerca deve beneficiare di un auricolare senza fili: la nostra indagine dimostra infatti in Italia l’84% dei lavoratori opera in media all’interno di un raggio di lavoro di 2,5 metri o più: ciò richiede necessariamente attrezzature che consentano la mobilità. Essere in grado di muoversi durante una chiamata significa una maggiore capacità di eseguire diversi compiti, e meno disagio fisico derivato dal tentativo di gestire un telefono, un mouse e una tastiera. Questo è universale – e si applica indipendentemente dal livello  d’istruzione e dal ruolo lavorativo ” dichiara Holger Reisinger, Vice Presidente Marketing , Marketing, Products and Alliances di Jabra.

 

Il divario nel trattamento ergonomico è evidente, non solo quando si considerano i vari uffici e il livello di istruzione – ma anche quando si trattano diversi paesi. Per esempio, se si lavora in un ufficio in Danimarcaesiste un 70% circa di possibilità di avere un tavolo o una sedia regolabile, rispetto al Giappone dove tale percentuale media scende drasticamente al 22%.

 

Analizzando i dati degli uffici presi in considerazione nei 12 paesi trattati,  il dispositivo più popolare è la sedia ergonomica regolabile.

Purtroppo, il 5% per cento degli impiegati italiani  non ha nessun tipo di attrezzatura ergonomica.

 

 

*Nel novembre 2012, Jabra leader mondiale nelle soluzioni per le comunicazioni a mani libere e l’agenzia di ricerca internazionale YouGov hanno effettuato un sondaggio globale su 11.906 impiegati e mobile worker di età compresa tra i 18-69 anni. L’obiettivo del sondaggio era quello di rappresentare le differenze reali da quelle percepite e le attitudini verso le cuffie e gli auricolari utilizzati in ufficio,  focalizzandosi sulle problematiche attuali nell’ambiente di lavoro. I paesi coinvolti dall’indagine sono: Italia, Danimarca, UK, USA, Australia, Germania, Francia, Paesi Bassi, Brasile, Russia, Giappone e Cina.

 

 

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