L’estinzione anticipata dei prestiti è, tecnicamente, quella procedura che consente di saldare prima della scadenza il capitale residuo di un prestito.
Fino a qualche anno fa questa procedura non era garantita per tutti i finanziamenti, e spesso non si poteva applicare per i prestiti personali. Questo perché l’estinzione anticipata riduce notevolmente il margine di guadagno delle finanziarie e delle banche su un’operazione di finanziamento, in quanto il guadagno è dato proprio dagli interessi sulla rateazione applicata; interessi che, in caso di estinzione anticipata, l’ente erogante non recepirà più.
Per estinguere anticipatamente un prestito è necessario, prima di tutto, conoscere il debito residuo che si ha nei confronti della banca o della finanziaria. Il debito residuo non si calcola moltiplicando l’importo della rata per il numero di rate residue, in quanto questa operazione restituisce l’importo totale che si pagherebbe nel caso in cui il prestito venisse estinto alla scadenza senza estinzione anticipata; tale valore contiene infatti anche tutti gli interessi residui.
Il debito residuo si calcola sottraendo all’importo richiesto inizialmente l’importo di capitale pagato fino a quel momento: per conoscere il capitale pagato è necessario chiedere direttamente all’ente erogante oppure consultare la documentazione periodica che arriva a casa.
L’estinzione anticipata è un diritto garantito da una direttiva europea recepita anche in Italia: viene applicata per la maggior parte dei prestiti, sia personali che non, erogati.
Tale direttiva europea fissa anche all’1% del capitale residuo l’importo della penale da pagare: per un prestito erogato con capitale residuo di 10.000,00 €, per esempio, la penale da pagare sarà di € 100,00, indipendentemente dalla durata residua ancora da coprire.
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