Era il 1° gennaio 2002 il giorno in cui la lira ha cessato di circolare tra le tasche degli italiani come moneta per i pagamenti fisici, lasciando spazio all’attuale Euro.
La lira compare ufficialmente in Italia, come valuta unica del regno, nel 1861 sotto la monarchia di Vittorio Emanuele II, ma solo con l’avvento sul trono del nipote, Vittorio Emanuele III, grande appassionato di numismatica, si ottengono veri e propri capolavori in termini di varietà e raffigurazioni sulle monete.
Le prime monete erano coniate in oro al titolo 900/1000 o in argento sempre al titolo 900/1000. Con l’incalzante aumento del tasso di inflazione in seguito alle due guerre, con conseguente perdita di valore da parte della lira, si passò all’utilizzo di materiali alternativi per la produzione di monete, come l’italma (lega di alluminio e magnesio), acmonital (Acciaio Monetario Italiano) o bronzital (particolare lega di bronzo composta da rame e alluminio).
Nel periodo della repubblica sono state emesse anche diverse monete commemorative tra le quali ricordiamo le 100 lire dedicate a Guglielmo Marconi ed alla FAO, le 200 lire in onore di Maria Montessori e dell’Aeronautica Militare o le 500 lire dedicate al VII Centenario della morte di Dante Alighieri.
A 10 anni dalla sua scomparsa, la lira, lascia tra gli italiani un bagaglio di ricordi, talvolta nostalgici, di quello che è stato per decenni uno dei simboli caratterizzanti del “Bel Paese”, attraversando monarchie, repubbliche, guerre, gioie e dolori legati alla storia di una nazione tanto amata quanto, talvolta, contestata.