“L’uomo-Carbone” dello scrittore Michele di Mauro mostra dalle prime pagine tutta la sua intensità e sprona il lettore a conoscere la storia che ha segnato tragicamente la vita di molti italiani.
Michele di Mauro narra ciò che avvenne in Belgio nella metà degli anni Cinquanta. Con la necessità di avere un lavoro, molti uomini si trasferirono in Belgio, in seguito all’accordo “Uomo-Carbone”. Secondo questa intesa l’Italia inviava i suoi lavoratori in Belgio a lavorare nelle miniere in cambio di carbone.
Purtroppo nel ’56 ci fu un’esplosione nella miniera che provocò 262 vittime, di cui la metà erano italiani.
I due protagonisti del libro “L’uomo-Carbone”, Sandro e Antonio, hanno subito la tragedia sulla propria pelle perdendo il padre per l’incidente avvenuto in miniera. L’accordo “Uomo-Carbone” tra le altre cose prevedeva la sostituzione del lavoratore con i propri figli in caso di tragedia.
I due ragazzi quindi si vedono coinvolti ancora di più nella vicenda e partono alla volta del Belgio per sostituire il padre in miniera. La reazione dei due ragazzi è differente, per uno dei due questo lavoro è un’opportunità per mostrare il proprio valore e fare le veci del padre, per l’altro è una costrizione.
I due partono portandosi addosso i sogni, le speranze e la paura di dover affrontare qualcosa di ignoto e pericoloso.
“L’Uomo-Carbone” di Michele di Mauro è un libro profondo, che fa riflettere, che lascia il segno raccontando uno spaccato importante della storia italiana che molti non conoscono perché passato quasi inosservato.
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