Mentre l’Italia continua a macinare record negativi in fatto di natalità (nel 2019, come certificato dall’Istat, si è registrato il minor numero di nascite di sempre, appena 435 mila), e il nord Europa si fa sempre più pioniere di buone pratiche in fatto di genitorialità (da ultimo il caso della Finlandia con 164 giorni di congedo retribuito per ogni genitore), c’è chi prova ad andare controcorrente, spingendo anche il nostro Paese verso nuovi orizzonti di welfare. È il caso di Automha, azienda leader nel settore dell’automazione intralogistica, che da quest’anno ha introdotto una nuova misura che prevede la riduzione del 25% dell’orario di lavoro, a parità di stipendio, per tutte le madri con figli di età compresa tra 1 e 10 anni.
La misura nasce con l’obiettivo di favorire la conciliazione vita-lavoro, riconosciuta come valore sempre più importante soprattutto dalle nuove generazioni di lavoratori (Millennials e Generazione Z, in particolare). A beneficiarne sono tutte le donne impiegate in azienda, pari al 15,5% del totale dei dipendenti (118), concentrate soprattutto nei reparti Operation & Engineering (9), Amministrazione (4), Direzione (2), Risorse Umane (2) e Marketing e Comunicazione (1).
Il provvedimento è automatico e alle lavoratrici è richiesto solo di comunicare la preferenza circa l’orario da adottare che sarà, appunto, di 30 anziché 40 ore alla settimana, pari al 25% in meno ogni giorno. Una proposta che nei primi due mesi di attivazione ha riscontrato soddisfazione da parte delle mamme lavoratrici e nessuna lamentela da parte degli uffici, dei clienti o dei fornitori. Non solo: la misura ha sviluppato un passaparola positivo che ha portato a un sensibile aumento del numero dei curriculum inviati spontaneamente in azienda da parte di personale femminile.
L’attenzione per la conciliazione – vita lavoro è, del resto, uno degli aspetti a cui le lavoratrici prestano maggiore attenzione. Tra le ragioni per cui il nostro Paese ha indici così bassi di natalità vi è, infatti, proprio la difficoltà di conciliare l’avanzamento della carriera con la cura della famiglia. Non a caso, secondo uno studio della Lega Europea delle Cooperative, il 43% delle dimissioni in Italia è dettato da motivazioni familiari che hanno a che fare con la necessità di accudire i propri figli, anche alla luce degli alti costi degli asili nido. Per questo, l’iniziativa di Automha di ridurre del 25% l’orario lavorativo giornaliero di tutte le madri con bambini in età scolare, si pone come una vera e propria best practice.
«Come azienda italiana è nostro dovere impegnarci a favore della società civile e questa misura è un investimento sociale di forte valenza umana. Siamo convinti che possa tutelare la salute personale, giovare sulle dinamiche familiari e private, diminuire lo stress e contribuire allo sviluppo della comunità. Siamo orgogliosi di essere i primi in Italia a proporre un’iniziativa di questo tipo e speriamo di poter essere un esempio positivo anche per tante altre realtà» commenta Giuseppe Stefanelli, Amministratore Delegato di Automha.
LA STORIA
Vanessa Vaglietti, 37 anni, mamma di una bambina di 3 anni e mezzo sta beneficiando della misura per le mamme.
«Sono Vanessa Vaglietti, ho 37 anni, una bambina di 3 anni e mezzo e lavoro in Automha dal 2011. Ho iniziato il mio percorso come receptionist, poi sono stata in maternità e al mio rientro mi è stata offerta la proposta di lavorare nel comparto Amministrativo e Back Office. Un bel salto in avanti, cosa che non accade molto spesso: dopo la maternità, l’azienda non solo non mi ha declassata, ma ha creduto in me, offrendomi un ruolo con maggiori responsabilità. L’ufficio in cui lavoro ora non esisteva fino a qualche tempo fa: è nato proprio a seguito del fatto che Automha ha deciso di investire in me, potenziando il Customer Service. Siamo diventati così un vero e proprio reparto.
L’introduzione di questa misura per le mamme è un ulteriore passo avanti. Garantisce maggiore equilibrio tra vita privata e professionale, mi permette di passare più tempo con mia figlia, di andare a prenderla all’asilo, di portarla al parco. Momenti di vita quotidiana importanti, che non vanno trascurati. Prima contavo molto sull’aiuto e sulla disponibilità dei nonni, ora riesco a conciliare tutto molto meglio: due ore sono tante per una donna che deve gestire lavoro, casa, figli. Si è alzata la qualità della vita, con molto meno stress.
Ritengo, quindi, che sia una possibilità importante per le future madri: Automha ha messo in atto un ottimo welfare, facendo un reale passo avanti verso il futuro».
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