Ci sono molte donne che desiderano la riduzione del volume mammario e si sottopongono a un intervento di mastoplastica riduttiva. Altre invece sognano di aumentare le dimensioni del proprio seno; e quindi si sottopongono a un intervento di mastoplastica additiva.
Che cos’è la mastoplastica riduttiva
La mastoplastica riduttiva è dunque un intervento estetico atto a ridurre il seno molto grande. Una mammella dalle dimensioni eccessive e troppo grandi, potrebbe infatti causare problemi di schiena, di peso e di natura funzionale.
Questo intervento è consigliato proprio per eliminare questi problemi causati da ipertrofia ghiandolare o adiposa, risolvendo anche le dinamiche legate all’incurvamento della colonna vertebrale, della colonna cervico-toracica, nonché alla macerazione della cute.
Prima di affrontare l’intervento di mastoplastica riduttiva vero e proprio, è necessaria un’ecografia, per le pazienti più giovani, e una mammografia, per le donne di età superiore ai 35/40 anni d’età. Servono altresì le analisi del sangue e l’elettrocardiogramma.
Quando l’intervento è sconsigliato
La mastoplastica riduttiva è sconsigliata in presenza di: insufficienza venosa, obesità, diabete, malattie cardiache. L’intervento va inoltre evitato nei 4-5 giorni prima delle mestruazioni. La terapia a base di antibiotici invece si comincia il giorno prima dell’intervento chirurgico e si sospende almeno quattro giorni dopo.
Questo genere di intervento si effettua in clinica con anestesia totale e alla fine dello stesso la paziente avrà delle cicatrici. Dopo l’intervento invece si effettuano dei drenaggi per uno o due giorni, mentre i punti di sutura vengono eliminati dopo 8/10 giorni circa.