Tra i prodotti vincolati e legati al riposo giornaliero i materassi in lattice occupano un ruolo primario essendo da anni, oltre che da sempre, la primaria scelta in fatto di letti condotta dai milioni di persone in tutto il mondo. Ciononostante, non solo grazie alle alternative sviluppate dopo anni di ricerca quanto anche grazie alle scoperte condotte sugli effetti benefici, un problema è emerso con grande preoccupazione relativamente l’utilizzo continuativo di questi prodotti: ovvero la tossicologia e l’allergia al lattice.
Il materiale è infatti prodotti da più di 40 anni, divenendo d’uso comune non solo per materassi e guanciali quanto soprattutto per tutti gli elementi correlati sottovalutando, specialmente agli inizi, gli effetti che questo può avere su alcuni soggetti allergici. La predisposizione, nota come patologia della mielomeningocele, vanta una particolare sensibilità al lattice naturale in quanto dotato di albumina e ciò rappresenta un rischio da non sottovalutare seguendo le metodologie immunologiche e le reazioni che se nel in alcuni casi si limitano a rush e piccoli disturbi invece nella maggioranza delle situazioni si tramutano in veri shock anafilattici con tutte le conseguenze correlate alle crisi. Nonostante tutto i casi di reazioni connesse all’utilizzo dei materassi in lattice pare siano praticamente nulli grazie alle particolari procedure di sviluppo e costruzioni capace di garantire la sicurezza degli utenti mantenendo intatto il lattice all’interno della struttura contenitiva. Un caso differente riguardo l’utilizzo di materassi in lattice, recentemente sostituti da modelli in memory a causa delle proprietà elastiche e maggiormente salutari per i casi complessi nell’ottica riabilitativa ed ortopedica, dove i casi di reazioni allergiche sono sicuramente più elevati a causa del continuo utilizzo in svariate situazioni dove i soggetti vantano un’instabilità difensiva connessa alle ferite, allo status corporeo deficitario anche nell’ottica del sistema immunitario.
Tutti questi fattori chiariscono come il rischio allergico esista tecnicamente ma non sia tale nell’ambito pratico, per poter esser esposti bisognerebbe infatti entrare costantemente in contatto col lattice contenuto nel materasso al fine di scatenare una reazione. Diverso è invece il problema connesso ali acari, rientrante nell’ambito della tossicologia dei materassi in lattice con un rischio reale ma prettamente vincolato alla qualità d’igiene. Gli acari sono infatti attratti dai residui creati dall’uomo con squame di pelle, capelli ed umidità, tutti dettagli capaci di trasformare il nostro letto in un perfetto ambiente di collocamento entrando così a contatto con questi organismi. Per migliorare l’igiene complessiva ed abbattere i rischi legati agli acari, la soluzione migliore sarebbe quella di attuare delle pulizie costanti e continuative nel tempo per evitare che il letto possa diventare un perfetto ambiente di contaminazione, il tutto attraverso il ricambio delle lenzuola ogni settimana e la ventilazione quotidiana per eliminare scorie accumulate durante la fase di riposo oltre che per dissipare l’umidità accumulata all’interno delle stesse, generalmente conservata e preservata col rifacimento del letto.
Come evidente, quindi, esistono alcuni aspetti da considerare relativamente l’acquisto di materassi in lattice senza però farsi cogliere impreparati da falsi costumi o dicerie ed analizzando i fatti in base ai dati circolanti.