FSI, di cui Maurizio Tamagnini è Amministratore Delegato e Managing Partner è nata nel 2016 come spin off aziendale derivato dal Fondo Strategico Italiano del gruppo CDP.
Maurizio Tamagnini: perché investire nel fintech?
Prima di tutto "perché è un investimento trainante per l’economia del Paese. L’Italia, lo sappiamo, è ancora molto indietro in tema di digitalizzazione delle imprese, il nostro rapporto tra investimenti in IT e PIL è il più basso d’Europa e c’è quindi un’enorme opportunità da cogliere. Per questo FSI si è strutturata con un team appositamente focalizzato sul tech guidato dal Cio Barnaba Ravanne", afferma l’AD Maurizio Tamagnini. Negli anni la società è arrivata ad affermarsi come investitore di riferimento nel panorama italiano. Nel marzo del 2019 FSI ha chiuso la raccolta del primo fondo lanciato da FSI SGR con 1,4 miliardi di euro di impegni sottoscritti da investitori italiani e internazionali. Nell’ultimo anno ha portato a termine ben due investimenti e un reinvestimento. È recente l’annuncio della partnership avviata con il gruppo Iccrea Banca per lo sviluppo di BCC Pay, una piattaforma che secondo l’AD "andrà molto oltre".
Maurizio Tamagnini: i traguardi e la strategia di FSI
Più che un segreto si tratta di una strategia basata su un approccio a tre fasi. In un primo momento viene individuata la società con la piattaforma di sviluppo più promettente del suo settore, dopodiché si entra nel capitale senza però caricarla di debito affinché possa in seguito investire nella propria crescita. La seconda è una fase di affiancamento nella crescita sul territorio nazionale e internazionale. Infine, si va alla ricerca di un partner strategico con il quale reinvestire nella nuova realtà per farle compiere un ulteriore salto di sviluppo. È in questo modo, racconta Maurizio Tamagnini, che il fondo ha operato con Cedacri, il gruppo specializzato in software per il banking e i servizi cloud in cui ha investito nel 2018. Inizialmente FSI ha affiancato le banche azioniste nel capitale, supportando nel tempo il gruppo nello sviluppo dell’attività, attraverso anche due ulteriori acquisizioni, e individuando, nella fase finale, in ION Investment Group il partner ideale con cui continuare l’avventura.
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