Grande prospettiva per la mostra collettiva “Impressioni d’artista” che avrà luogo nell’esclusivo spazio espositivo della “Milano Art Gallery” dal 7 al 20 Marzo 2015, con la direzione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes, presidente dell’associazione “Spoleto Arte“. La cerimonia d’apertura si svolgerà Sabato 7 Marzo alle ore 18.00 e durante il vernissage è previsto l’intervento eccezionale della nota attrice e scrittrice Dalila Di Lazzaro, protagonista di un’interessante conferenza sul tema “Il dolore e la speranza”.
Tra gli artisti partecipanti troviamo Maty Galafate, artista poliedrica e curiosa di sperimentare i vari “materiali artistici” ha esteso la sua ricerca operando attraverso linguaggi avanzati di progettualità e design. Ha partecipato a varie mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Attualmente si occupa di fotografia digitale ed elaborazione multimediale computerizzata ovvero video con particolari animati. L’artista focalizza la sua attenzione su contenuti interiori dell’umano vivere, scavando in profondità psicologiche e sociali, evidenziando i tormenti interiori del quotidiano e dell’universale anche attraverso i miti che sono le nostre rappresentazioni interiori.
Maurizio Cesarini scrive sull’artista “Maty Galafate lavora sull’immagine del visibile naturale, accentuando però ciò che la natura non sa mostrare, perché questa dispiega semplicemente il suo esserci, ma l’arte individua là negli interstizi del reale, le possibilità visive che il naturale ignora. Per questo ella adotta il mezzo fotografico, usato non come semplice duplicazione meccanica del percepire, ma come possibilità del vedere oltre le cose. Così l’artista lavora su sovrapposizioni significative, su moltiplicazioni visive adottando l’immagine come una sorta di palinsesto le cui stratificazioni visuali, producono un nuovo vedere, attraverso trasparenze sapientemente equilibrate che elidono e alludono determinando così una nuova visione del reale”. Mentre Alberto D’Atanasio commenta “Nelle immagini di Maty si evidenzia piuttosto il voler costruire un linguaggio che sia voce per quell’universo composto da emozioni, sensazioni e sentimenti che altrimenti resterebbe soffocato dalla banalità delle immagini vacue di questo nuovo millennio……la ricerca che ora compie con la fotografia digitale e la fotocomposizione, è il sapersi stupire davanti a ciò che attraverso la creatività diviene documento dell’anima. Maty come i miti antichi ci rivela significati senza tempo, propone delle visioni che sono come maschere che invece di coprire rivelano il nostro vero volto”.
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