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Ecco lo svolgere dei fatti: uno dei rapinatori si finge cliente, chiede informazioni alla titolare per aggiustare un braccialetto, a un certo punto però interviene il marito essendo più pratico per questo tipo di mansioni, è in questo momento che alle sue spalle arriva il complice del rapinatore che tira fuori la pistola e prima la punta verso la donna e dopo alla tempia dell’uomo.
Tutto è ripreso dalle telecamere di videosorveglianza del negozio, una gioielleria di Segrate alle porte di Milano, durante un normalissimo sabato mattina.
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La donna nel frattempo cerca di scappare nel retro del locale, viene a sua volta inseguita dai due malviventi, uno dei quali riesce a spingere dentro anche il marito. La coppia marito e moglie, di 70 e 76 anni a questo punto viene sequestrata nello stanzino, mentre uno dei malviventi tiene le vittime in ostaggio, l’altro prende il contenuto della cassa, rimasta aperta, catenine in oro giallo, bracciali e girocolli,
Il malvivente ritira i gioielli dentro una shopper, di plastica del supermercato, prima di fuggire assieme all’altro suo complice con un bottino che si aggira intorno ai 25mila euro a bordo di una Fiat Uno rubata, lasciando a questo punto chiusi nel retrobottega i proprietari della gioielleria. Piu tardi verranno liberati da un cliente entrato per caso nel negozio.
Grazie a queste immagini i Carabinieri di San Donato Milanese, insieme ai colleghi di Napoli hanno arrestato i rapinatori un 37enne e un 29enne entrambi napoletani e pregiudicati, giunti nel milanese solo per la rapina.
Le attività di riconoscimento sono partite sia dalle analisi dei filmati di videosorveglianza anche dai riscontri del DNA su alcuni capi di abbigliamento e dalla collaborazione della coppia derubata. Anche se uno dei due rapinatori si era coperto il polso con un tutore per mascherare il tatuaggio e rendersi meno riconoscibile, ma questo non è bastato perchè il volto del malvivente era riconoscibile alla coppia di gioiellieri.
Con le successive analisi e confronti è emerso che la coppia di rapinatori faceva parte di un gruppo che da tempo prendeva di mira le gioielleria di tutta Italia.
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