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“NON ABBIATE PAURA”, Paolo Crepet parla ai giovani

In una delle sue numerose conferenze, lo psichiatra Paolo Crepet ha parlato all’interno delle rosate mura dalle tinte pastello del piccolo e accogliente teatro “Cassero” di Castel san Pietro Terme.

Nato a Torino nel 1951, Crepet è uno dei personaggi di spicco nel campo della psichiatria italiana, oltre che essere pungente curatore di rubriche per i giovani e presenza assai richiesta nei talk show televisivi.
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L’argomento della serata aveva come titolo “Senza paura”.

Un monito forte che ha dato il via a una lunga serie di riflessioni.

Il professore, durante tutta la serata, ha coinvolto i numerosi presenti con pensieri taglienti e precisi: le giovani generazioni sono insoddisfatte del mondo in cui vivono, ma la maggior parte non fa nulla per cambiare la propria situazione.

L’atteggiamento pessimistico dei giovani, ha spiegato il professore, è una conseguenza inevitabile del pessimismo catastrofico delle generazioni precedenti, della visione nera di una crisi senza fine, di genitori che riversano le proprie paure su figli, che per questo crescono pieni di paure, chiusi nel proprio guscio, protetti come pulcini sotto la chioccia e spaventati dal mondo.
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Questa troppa tutela, questa troppa paura dei grandi fa regredire i giovani, li rende incapaci di vedere un futuro.

“Chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quel che perde, ma non sa quel che trova”. E invece è proprio la strada nuova che deve essere intrapresa, Crepet in questo è stato chiaro.

Li si deve far provare, li si lasci perdere su strade sterrate, li si lasci cadere: si rialzeranno più forti e agguerriti di prima.

Le giovani generazioni sono tenute ad avere un futuro, è un loro diritto: non si lascino marcire in un ozio di comodità, li si aiuti a reagire, a lottare, a crearsi il futuro. In Italia manca il lavoro. Non solo: mancano curiosità, ambizione, desiderio.

I social network, così freddi e privi di vita, succhiano ai giovani la voglia di pensare.

Senza curiosità le generazioni vanno verso la rovina. Una curiosità che, seguendo i ragionamenti di Crepet, è legata a filo doppio con l’umiltà: solo chi è umile e sa di non sapere ha il dono della curiosità, del voler conoscere, scoprire, capire.

E solo chi ha curiosità e creatività è capace di andare avanti.
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Oltre alla creatività e all’ingegno, ha spiegato Crepet, i giovani hanno bisogno di chi sappia riconoscere il loro talento.

Il giovane Biro non avrebbe potuto coltivare le sue geniali idee senza l’aiuto del magnate Bic.

Per questo è giusto che le generazioni presenti aiutino le giovani generazioni ad andare oltre al pessimismo, oltre a quel che sarà, a pensare a ciò che ci sarà di meglio invece che pensare a chiudersi nel proprio angolo familiare per non fare entrare le brutture della vita. “Aprirsi al mondo perché il mondo entri in noi”.

Il messaggio di Crepet ai giovani è stato una grande ventata di forza, incoraggiamento e ottimismo. Perché togliendo ai giovani l’ottimismo e riempiendoli di paure li si porta alla rovina dell’anima.

Chiara Berardo

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