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“Nuova ricerca Key-Stone sul comparto dentale: – 6% di acquisti a studio, tira solo l’export”

Come ogni anno, a Rimini, in occasione del Congresso Amici di Brugg, l’istituto di ricerche Key-Stone presenta la ricerca di mercato sui prodotti industriali realizzata per conto di UNIDI – Unione Nazionale Industrie Dentarie Italiane – e che verrà illustrata direttamente da Roberto Rosso, presidente Key-Stone.
L’appuntamento è fissato per Sabato 25 maggio h.11:00-12:00 – presso la Sala MARTIGNONI (Ingresso Ovest) al 56° Congresso Amici di Brugg – c/o Fiera Rimini.

La notizia è stata anticipata dal SOLE 24 ORE (http://www.sanita.ilsole24ore.com/art/imprese/2013-05-22/dentale-acquisti-studio-tira-171435.php) e che riportiamo di seguito :
«Sale d’attesa sempre meno affollate e investimenti in super-tecnologie sempre più difficili da ammortizzare per i professionisti del riunito. Per la prima volta l’odontoiatra ha visto restringersi anche il carrello della spesa: secondo una ricerca Key Stone gli acquisti di materiali e attrezzature a studio sono diminuiti del 5% nel 2012 e chiuderanno a -6% nel 2013.
Realizzato su un campione di mille odontoiatri lo studio non esita ad additare il 2013 come l’annus horribilis per i professionisti del settore: “Pur in un contesto negativo, il mercato dei prodotti di consumo dei dentisti aveva sostanzialmente resistito fino ai primi mesi del 2012 – Roberto Rosso, presidente Key-Stone – l’anno si è chiuso però con un decremento degli acquisti che sfiora il 5%”. Ancora più fosche le previsioni per il 2013: “Al termine del primo trimestre abbiamo registrato un calo complessivo del 6% in tutti i segmenti.”
Nel panorama di crisi generalizzata del mercato interno a salvare le aziende italiane del comparto dentale – che hanno chiuso il 2012 con un giro d’affari da 700 milioni di euro – è esclusivamente l’export: dopo la défaillance del 2009, infatti, il settore produttivo italiano rappresentato da Unidi ha registrato un recupero di circa il 5% annuo, per una crescita complessiva assoluta di quasi il 20% dal 2006 a oggi. Sia pur rallentata la crescita è proseguita anche nell’ultimo anno con un segno positivo dell’1,5% nel 2012 rispetto al 2011 e nonostante l’evidente calo degli investimenti in beni durevoli in molti Paesi dell’area occidentale anche la produzione di apparecchiature ha registrato un tasso positivo, di poco inferiore al 2%, mentre il peso delle esportazioni nell’ex-factory italiano si è attestato a quota 57%, contro il 51% del 2006.» Sara Todaro – Il Sole 24 Ore – 22 maggio 2013

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