Dal 1 luglio 2012 entra in vigore l’articolo 11 (comma 6) del decreto ministeriale del 5 maggio 2011 – il cosiddetto Quarto Conto Energia – che stabilisce che le aziende che producono impianti fotovoltaici potranno accedere agli incentivi previsti dalla normativa vigente soltanto se garantiscono la corretta gestione dello smaltimento dei moduli a fine vita. Come inficato in una nota del COBAT, il Sistema Nazionale di Raccolta e Riciclo, l’azienda produttrice dovrà trasmettere al Gestore dei Servizi Energetici il certificato che attesti l’adesione da parte sua ad un sistema o consorzio che garantisca il riciclo dei pannelli alla fine della loro vita.
La regolamentazione dello smaltimento si è resa necessaria a seguito del notevole impulso e sviluppo del fotovoltaico in Italia. Il nostro Paese infatti rappresenta la terza forza europea del comparto dopo Germania e Spagna. Inoltre questa normativa anticipa una direttiva europea che dovrebbe entrare in vigore durante l’estate e che stabilisce che i pannelli ed i moduli fotovoltaici devono essere trattati come le altre apparecchiature elettriche ed elettroniche. Ecco perchè i produttori dovranno iscriversi obbligatoriamente al Registro AEE e garantire la corretta gestione alla fine del loro utilizzo che è generalmente pari a circa 25 anni.
Infine un altro obiettivo della normativa è quella di favorire la produzione di pannelli e quindi un ulteriore sviluppo del fotovoltaico: la possibilità di riciclare i pannelli fungerà da incentivo per le aziende che vogliono investire in questo settore spingendone così di nuove ad avviare la produzione. Dall’altra parte c’è da dire che l’interesse da parte della popolazione italiana nei confronti degli impianti fotovoltaici continua a crescere anche perchè la prospettiva di risparmio sulla bolletta è assolutamente veritiera.