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Ospedale Paolo Borsellino di Marsala, il sindacato CNI-FSi chiede intervento

La Quarta commissione “Politiche sociali sanitarie e per la famiglia” del Comune di Marsala ha convocato i sindacati in seduta consiliare presso la sede di Palazzo VII Aprile, per discutere sulle problematiche riguardanti la struttura ospedaliera Paolo Borsellino.
L’allarme sulla condizione in cui versa l’ospedale era stato già lanciato lo scorso 10 gennaio da 15 consiglieri comunali.
A stilare il “documento denuncia” come primo firmatario è stato Pino Carnese, consigliere comunale ed anche infermiere che ben conosce le problematiche ospedaliere e che, da anni, lavora al Pronto Soccorso di Marsala.
“Durante la seduta di oggi sono state elencate le problematiche per farci portavoci e risolverle con la direzione e l’assessorato regionale – spiega Calogero Coniglio Coordinatore Regionale del CNI-FSI Coordinamento Nazionale Infermieri aderente alla Federazione Sindacati Indipendenti- L’Ospedale Paolo Borsellino, struttura moderna, con 126 posti letto, risulta essere il polo di riferimento di mezza provincia e apprendiamo dalla seduta che non si capisce ancora oggi con quali mezzi e con quale personale vada avanti. Nell’intera Asp mancano 160 infermieri circa, nell’ospedale di Marsala 40 infermieri, decine di ausiliari e medici. Ci sono difficoltà enormi per affrontare turni di lavoro al Pronto Soccorso, al laboratorio analisi, in medicina, ortopedia, anestesia e rianimazione”.
“Un organico insufficiente per affrontare la mole di lavoro- continua Coniglio – Nei reparti dove c’è più crisi, per assicurare l’assistenza ai pazienti, il personale fa i rientri in regime di reperibilità e saltano il turno di riposo. Non è risolutivo potenziare il pronto soccorso e depotenziare i reparti attingendo da questi ultimi. La notte in alcuni reparti la presenza del medico viene garantita con la reperibilità. Cattiva gestione viene anche evidenziata nella distribuzione del personale fatta dalla direzione sanitaria. Si tengono ancora chiusi i 6 posti letto per l’osservazione breve al pronto soccorso, nonostante il direttore dell’U.O. ha più volte richiesto che venissero messi in funzione”.
I pazienti attendono ore in barella in stanze inadeguate creando sovraffollamento e disagio. Le liste di attesa per gli interventi chirurgici spesso si bloccano perché le sale operatorie funzionano a singhiozzo, un po’ per manutenzione, un po’ per carenza di anestesisti. Quasi tutte le specialistiche hanno tempi d’attesa lunghissimi, soprattutto le specialistiche senologica e di diabetologia: per fare un mammografia, i tempi di attesa sono circa di 8 mesi.
Per tali motivi, il Coordinatore Regionale del CNI-FSI, assieme agli altri sindacati appoggia la denuncia e si fa portavoce delle problematiche riguardanti disservizi ed inefficienze.
“Chiederemo di attingere Infermieri e personale sanitario dalle graduatorie del concorso regionale di bacino  – conclude Coniglio – e non permetteremo assolutamente che gli Infermieri svolgano attività non di competenza o inferiori. Contrasteremo la chiusura degli ospedali programmati dalla riforma Balduzzi. E’ necessario riorganizzare l’assistenza territoriale, utilizzando Infermieri di ruolo, basta cooperative, basta privato”.

 

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